Attualità - 23 dicembre 2022, 18:54

Fisar Varazze, eletto il nuovo Consiglio Direttivo 2023-2026

Tante le idee in cantiere per i prossimi anni

Sono state rinnovate le cariche del Consiglio Direttivo della Fisar di Varazze, per il periodo 2023-2026. Questi gli incarichi convenuti nella prima seduta di Consiglio: Donatella Ribaudo, delegata; Enrico Benzi, tesoriere; Alessandro Parino, segretario; Pier Francesco Scarrone, revisore dei conti; Gianluca Bommarito, consigliere, responsabile della squadra sommelier, eventi e degu-stazioni; Federico Di Maggio, consigliere, responsabile social media, eventi e degustazioni; Roberto Marioli, consigliere, responsabile locali associati, eventi e degustazioni; Andrea Melis, consigliere, coordinatore eventi e degustazioni, public relations; Enrico Siri, consigliere, responsabile gite e visite in cantina.

La Delegazione Fisar di Varazze, da tempo presente e attiva sul territorio da Varazze alla Valbormida, opera sulla scia del mandato nazionale Fisar, senza scopo di lucro, per la formazione della persona e della cultura nel campo dell’enogastronomia in generale, con particolare attenzione alla diffusione della conoscenza enologica e del vino, del suo corretto abbinamento al cibo e di un suo consumo consapevole.

Tante sono le idee in cantiere per i prossimi anni – affermano i membri del direttivo -, con particolare attenzione agli eventi sul territorio per promuovere una diffusa cultura più approfondita del vino e di come si integra nella nostra alimentazione e nel territorio di cui è parte integrante".

È poi prossima all’avvio la campagna associativa 2023. Per chi desidera entrare nella grande famiglia Fisar ci sono tante opportunità di partecipazione ad eventi e soprattutto la possibilità di iscriversi ai corsi da Sommelier.

Proprio sui corsi, Fisar Delegazione di Varazze punta con decisione per contribuire a creare anche dei professionisti del settore che diventino trait d’union tra il mondo dei produttori del vino e il mondo dei consumatori. Prossimi all’avvio sono i corsi di primo livello sia a Varazze che in Valbormida, per iniziare un viaggio affascinante, ricco anche di storia, che sempre più consente di valorizzare e diffondere uno dei prodotti più antichi dell’uomo. Addirittura, risalgono al 8000 A.C. i primi riscontri della presenza del vino e dal 5000 A.C la vera e propria coltura della vite da vino, in Mesopotamia.

Arrivando ai giorni nostri – spiegano -, dove è così importante anche nell’economia di Paesi come l’Italia e la Francia, essere parte attiva di questo settore, saper raccontare di vino è sia passione che cultura”.

Redazione