Attualità - 23 dicembre 2022, 07:10

Babbo Natale a cavallo di una capra, streghe che rubano gli stracci e tutti a messa sui pattini: come si festeggia il Natale nel mondo

Paese che vai, tradizioni natalizie che trovi: curiosità e ricette da ogni angolo del globo

Paese che vai, tradizioni natalizie che trovi: in ogni angolo del mondo il periodo delle feste legate al Natale viene celebrato in tanti modi diversi, e non necessariamente nella giornata del 25 dicembre; anche lo stesso Babbo Natale assume nomi e sembianze differenti in base all’area geografica: abbiamo raccolto alcune delle tradizioni più particolari alla scoperta della magia delle feste.

Il Natale nei Paesi Scandinavi

Per tradizione, ill villaggio di Babbo Natale si trova in Lapponia, nel paese di Rovaniemi, ed è proprio dai paesi scandinavi che inizia questo viaggio alla scoperta delle tradizioni natalizie nel mondo.

In Finlandia viene preparato tradizionalmente un piccolo albero fuori dalle case, addobbato con semi appetitosi per gli uccellini. 

Anche la montagna Korvatunturi ha un importante significato per la tradizione natalizia finlandese: anche se non vicina a Rovaniemi, il suo letteralmente il nome significa “montagna-orecchio”, proprio per via della sua forma. La leggenda narra che è proprio grazie a questa caratteristica che i messaggi di tutti i bambini del mondo con le richieste di doni riescono ad arrivare a Babbo Natale.  I finlandesi festeggiano il Natale il 24 dicembre: la giornata tipica prevede una sauna insieme alla famiglia, una visita ai defunti al cimitero e poi il pranzo con i parenti in attesa dell’arrivo di Babbo Natale.

In Danimarca i bambini si trasformano in folletti durante il periodo natalizio: durante l’avvento e il giorno di Natale il costume tipico vuole abito rosso e cappellino a punta, in attesa di  Julemann che porta i regali. La tradizione vuole che a tavola ci sia un dolce di riso e mandorle, al cui interno viene inserita una mandorla intera. Chi tra i commensali la trova riceve un premio. 

In Svezia l’animale simbolo del natale è la capra, e non la renna: Julbock (la Capra di Natale) è il caprone della mitologia scandinava che è protagonista delle feste. Nella città di Gavle viene realizzato un caprone gigante in paglia come decorazione. Le feste iniziano tradizionalmente il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia: le primogenite delle famiglie indossano un abito bianco con una cinta rossa e una coronino di ramoscelli di mirtillo rosso intrecciati con delle candeline accese.  

Anche in Norvegia la capra è protagonista delle feste: Julebukk è un paesano travestito con la maschera da capra e il mantello di pelliccia che gira di casa in casa cantando strofe natalizie in cambio di dolcetti tipici. Anche Babbo Natale viene raffigurato a cavalcioni di una capra, e nelle raffigurazioni moderne sono proprio le caprette a trainare la slitta al posto delle renne.

La notte della Viglia di Natale sono le streghe a essere protagoniste: girano infatti a cavallo della scopa per andare a rubare scope e stracci dalle case. Per questo motivo durante la notte del 24 vengono nascosti gli strumenti per fare pulizia. È tradizione spazzare la casa in ogni angolo, con la convinzione che le case abbiano spiriti maligni da cacciare.

Il Natale in Sudamerica

Anche in Guatemala si approfitta delle vacanze natalizie per pulire a fondo tutta la casa: viene poi bruciato lo sporco raccolto con un rito che dà fuoco al male accumulato durante l’anno, lasciando spazio alle novità in arrivo con l’anno nuovo.

In Argentina fino a pochi anni fa i doni erano portati dai Re Magi nel mese di gennaio, ed era tradizione lasciare fuori dalla porta un po’ d’acqua per far bere i cammelli e una scarpa. I festeggiamenti nel giorno di Natale vedono protagonista delle tavole l’asado, la carne alla brace tipica del paese, accompagnata da panettone e spumante per brindare.  

In Messico, nella regione di Oaxaca,  si celebra la Noche de Rabanos (Notte dei Ravanelli) il 23 dicembre: gli artigiani locali si sfidano intagliando il ravanello più grande: il vincitore porta a casa una somma di denaro. 

Le tradizioni del Brasile sono molto simili a quelle del Portogallo, solo che Papai Noel arriva la notte tra il 24 e il 25 dicembre in pantaloncini corti, visto il caldo del mese di dicembre. Il piatto principale è il tacchino, accompagnato da riso e verdure. 

Un’altra tradizione che vale la pena ricordare è quella portata avanti a Caracas, in Venezuela: le famiglie si recano alla tradizionale funzione religiosa ‘Misa de Aguinaldo’ sui pattini a rotelle, e le strade sono chiuse al traffico per evitare incidenti.  

Il Natale in Oriente

In Giappone pare sia nata l’arte di impacchettare i regali nel ‘600: veniva usato un foglio bianco, lo wasxhi, colore della purezza. Esiste nel paese un’ossessione nella corsa ai regali, ma i festeggiamenti sono dedicati al compleanno dell’Imperatore Akihito il 23 dicembre. Il 24 è invece una sorta di San Valentino: Sei Naru Yoru significa notte santa, ma anche notte del sesso. Da una cinquantina d’anni è sorta la tradizione di mangiare pollo fritto, nata come operazione di marketing della catena KFC negli anni Settanta. Il 25 dicembre è invece un giorno lavorativo.