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Economia | 21 dicembre 2022, 22:21

La migliore confezione alimentare? Ecco qualche consiglio su come sceglierla

Per le aziende che producono e distribuiscono prodotti alimentari, la scelta del packaging è tra le più critiche

La migliore confezione alimentare? Ecco qualche consiglio su come sceglierla

Per le aziende che producono e distribuiscono prodotti alimentari, la scelta del packaging è tra le più critiche: la confezione del cibo giusta, infatti, non è semplicemente quella che permette di riconoscere immediatamente i prodotti di un brand da quelli di un altro ma quella che garantisce che mantengano inalterata la loro qualità anche nei numerosi passaggi necessari prima che finiscano sugli scaffali di un supermercato o di una bottega o – meglio ancora – sulle tavole dei consumatori. Ecco, allora, a cosa fare attenzione e qualche consiglio utile alla scelta del packaging alimentare.

Packaging alimentare: come scegliere quello giusto

Alcune normative definiscono a livello europeo i principali requisiti delle confezioni alimentari: semplificando molto non devono alterare né le proprietà organolettiche e né quelle nutritive dei cibi; i materiali utilizzati non devono essere pericolosi per la salute umana e deve comunque essere minima la quantità di sostanze che a lungo andare possono essere rilasciate nel cibo da pellicole e altri elementi della confezione a diretto contatto. Affidarsi a un buon fornitore di packaging alimentare è, così, il modo migliore per essere sicuri che i propri imballaggi siano a norma e completamente sicuri per il consumatore.

Spesso chi si occupa di packaging alimentare e lo fa da anni ha nel proprio catalogo, tra l’altro, proposte diverse e adatte a ogni esigenza. Individuare la migliore confezione alimentare è difficile, infatti, senza considerare le caratteristiche specifiche del prodotto: se il caffè macinato ha bisogno di buste sottovuoto per non perdere il suo caratteristico aroma, carne e pesce si conservano meglio e per più tempo in speciali skin pack, così come le vaschette di carta accoppiata sono l’ideale per gli affettati anche nella loro versione vegetale. Anche alcuni aspetti pratici e legati alle occasioni d’uso dovrebbero essere presi in considerazione quando – meglio se con l’aiuto di un esperto – si sta scegliendo come confezionare i propri prodotti alimentari ed enogastronomici: monoporzioni di piatti pronti e ideali da consumare in pausa pranzo devono essere pratiche all’apertura e soprattutto facili da smaltire; prodotti che sono destinati a durare a lungo dopo la prima apertura richiedono, invece, confezioni facilmente richiudibili e che continuino a preservarne gusto e proprietà nutritive, come può essere per esempio per vino e succhi di frutta una bag in box.

Tra le cose di cui tenere conto, però, c’è anche che sempre più consumatori davanti a scaffali e banchi frigo scelgono tra le diverse opzioni il prodotto con packaging più sostenibile: scegliere la migliore confezione alimentare è, cioè, sempre più anche questione oggi di optare per soluzioni come il PET o le bioplastiche che hanno un impatto ambientale ridotto. L’alternativa, quando i propri prodotti lo permettono, è scegliere confezioni alimentari riutilizzabili.

Soprattutto in casi come l’ultimo, ma più in generale al momento della scelta del packaging alimentare, va considerato che si tratta letteralmente della pelle con cui vengono venduti i prodotti e dovrebbe essere sfruttato per questo per veicolare la propria filosofia, i propri valori, la propria storia aziendale. Nome e logo ben visibili sono un buon punto di partenza, ma non basta: dai colori al tipo di informazioni presenti sulle confezioni, il packaging alimentare perfetto va letteralmente progettato.

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