Sanità - 21 dicembre 2022, 09:40

Sanità, Fp Cgil Savona: "I diritti dei lavoratori non devono essere messi in discussione"

"Se ancora una volta saranno rallentate le assunzioni e depotenziata la sanità pubblica, la nostra risposta sarà la mobilitazione e la lotta", aggiungono dal sindacato

"Nelle ultime settimane assistiamo all’ennesimo capitolo sulla Sanità da parte della giunta regionale della Liguria, riconoscendo a pieno titolo che il livello di strafalcioni, inconcludenze e cinismi sulla pelle di lavoratori e cittadinanza sale sempre di più". 

Cosi commenta la Fp Cgil Savona che aggiunge: "Mentre ci si può aspettare che il presidente Toti non sappia che ormai da anni gli infermieri dei Pronto Soccorso facciano attività di Triage è più grave che l’assessore alla Sanità (medico che arriva dalle strutture dell’Emergenza) possa ridurre l’attività delle centrali di 118 alla stregua di quella svolta nei call center commerciali che, nel massimo rispetto per gli operatori di questi ultimi, suona quasi come un insulto".

"Sconcertati, abbiamo assistito negli ultimi mesi ai comici pellegrinaggi di consiglieri regionali di maggioranza – eletti anche nel savonese- impegnati a visitare questo e quell'altro ospedale per smentire il giorno dopo gli annunci di chiusura anticipati dal loro stesso assessore o Presidente di regione. Senza dimenticare le inaugurazioni di attività già funzionanti o spacciate per nuove", aggiungono dal sindacato. 

"Sono documentate e sotto gli occhi di tutti le ingenti risorse pubbliche trasferite dalla Regione Liguria ai privati, attraverso i piani restart o attraverso  i piani di abbattimento delle liste di attesa, che fino ad oggi a tutto servono tranne che a potenziare la sanità pubblica e diminuire le stesse liste di attesa. Sono decine i centri salute privati che sono stati inaugurati – questi si – in ogni angolo della nostra Regione e Provincia". 

"L’unica risposta Politica ed Organizzativa che viene messa in campo dalla Regione Liguria è il blocco delle ferie per i lavoratori e la predisposizione di fantasmagoriche misure per fronteggiare l’emergenza influenzale, misure che non si riesce nemmeno a capire in cosa dovrebbero consistere e con quali lavoratrici e lavoratori si potranno mettere in campo. In realtà l’unico soggetto che ha facoltà, e possiede le risorse per fronteggiare la situazione di estrema gravità in cui versano le strutture sanitarie, è la giunta regionale, l’assessore Regionale alla Sanità, il suo presidente ma più in generale la politica Regionale".

"Ben conosciamo la paternità dello sciagurato rallentamento e "blocco" delle assunzioni e dei concorsi deciso, ordinato e attivato dall’attuale Regione attraverso Alisa e le Direzioni Aziendali. Mancano i professionisti della sanità infermieri, OSS, Tecnici di Laboratorio e di Radiologia, Fisioterapisti e ancora altri, questo lo sappiamo, allora le disposizioni che si devono intraprendere sono l’incremento degli stipendi, il miglioramento delle condizioni e la sicurezza nei luoghi di lavoro, e non il blocco delle ferie e l’incremento dei carichi di lavoro". 

"Ribadiamo ancora, perché ce n’è bisogno, che i diritti dei lavoratori, che hanno e stanno ancora sostenendo l’emergenza sanitaria, non devono essere messi in discussione, se ancora una volta saranno rallentate le assunzioni e depotenziata la sanità pubblica, la nostra risposta sarà la mobilitazione e la lotta", concludono dal sindacato. 

Comunicato stampa