Le riflessioni del sindaco di Carcare Christian De Vecchi sul futuro degli enti provinciali: "Molto probabilmente diventerà a breve legge, se supererà il vaglio delle votazioni di Camera e Senato e se verrà "corretta" dagli emendamenti, un'importante riforma elettorale, che restituirà dignità agli enti locali periferici, troppo spesso additati come centri di spesa pubblica, in realtà collegamento diretto con i bisogni e le esigenze del territorio, ovvero il ritorno all'elezione diretta da parte dei cittadini dei propri rappresentanti in sede provinciale".
"Molteplici saranno le sfumature di questa novità, ne esemplifichiamo solo alcune: -Sicuramente rappresenterà il superamento del pasticcio voluto dalla legge Del Rio : fallimentare riforma delle Provincie in chiave di lettura "spending review". È sotto gli occhi di tutti la fragilità di un'istituzione costruita secondo questa modalità, estremizzata ai confini dell'inefficacia amministrativa per funzioni, competenze e potenzialità economica; - Ci sono, nel nuovo disegno di legge, i presupposti moderni di conservare la Provincia, come un "ente cerniera", tra i bisogni del Territorio espressi dalle Municipalità, e la capacità legislativa della Regione, coniugandoli attraverso un'adeguata distribuzione di competenze gestionali sui servizi pubblici locali fondamentali (pensiamo agli ATO: idrico-fognario; rifiuti urbani; trasporto) di un'area amministrativa vasta ma proporzionata; - Vitale in capo a questo prossimo "ente cerniera" la gestione associata di tutti quei servizi, oltre a quelli fondamentali indicati prima, che i Comuni non riescono più a sostenere in termini di efficienza economica".
"Con riferimento alle elezioni del Presidente della Provincia del prossimo 9 Gennaio 2023, siamo arrivati al capezzale di un modello amministrativo di secondo grado che, in questi anni di rodaggio, ha messo a nudo tutte le sue fragilità. Come Sindaci ci auspichiamo una riforma per un riordino del sistema elettorale e organizzativo. Anzi, serve un’accelerazione per superare la perenne incertezza in cui continuano a sopravvivere i Comuni. Ciò senza voler imputare responsabilità a nessuno. Doveroso iniziare sin da ora a guardare oltre, a come si caratterizzerà l’ente con l’arrivo della riforma amministrativa al vaglio del Parlamento", conclude De Vecchi.