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Attualità | 15 dicembre 2022, 09:45

Chiesa del Pero di Varazze, la riapertura della strada entro il 23 dicembre. Il sindaco: "Verrà realizzato un ponteggio strutturale di contenimento della facciata"

Il traffico poi potrà riaprire a senso unico alternato. L'impresa sta lavorando nel proseguimento della preparazione delle aree necessarie al posizionamento del macchinario con il quale si interverrà sull'edificio

Chiesa del Pero di Varazze, la riapertura della strada entro il 23 dicembre. Il sindaco: "Verrà realizzato un ponteggio strutturale di contenimento della facciata"

Consentire nuovamente la percorrenza del traffico entro e non oltre il 23 dicembre. Questo l'aggiornamento del sindaco di Varazze Luigi Pierfederici in merito alla riapertura della Sp542, chiusa dallo scorso 5 dicembre dopo il crollo di una porzione del tetto della chiesa sconsacrata della Santissima Annunziata presente nella frazione Pero.

"Da questo pomeriggio (ieri. ndr) approvvigionamento in cantiere del materiale necessario per la realizzazione di un ponteggio strutturale di contenimento della facciata della chiesa così da poter riaprire la viabilità in sicurezza a senso unico alternato il prima possibile - ha spiegato il primo cittadino varazzino - L'obiettivo prefissato è quello consentire nuovamente il traffico entro e non oltre il 23 Dicembre".

"Contestualmente l'impresa incaricata sta lavorando nel proseguimento della preparazione delle aree necessarie al posizionamento del macchinario con il quale si interverrà sull'edificio" ha proseguito Pierfederici.

Tre le famiglie che erano state evacuate che abitano nelle case limitrofe, 7 le persone totali, per le quali il sindaco aveva firmato un'ordinanza oltre a quella legata alla messa in sicurezza urgente. La chiesa già da anni aveva subito dei cedimenti e un gruppo di residenti aveva lanciato una raccolta firme per evitare l'abbattimento di un luogo storico. Demolizione che però non sarebbe più evitabile.

L'Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Savona-Noli aveva specificato di aver avviato già da tempo l'iter per la demolizione dell'edificio religioso e aveva dichiarato che "il restauro non è un'ipotesi percorribile. La massa franosa non si può fermare e la chiesa è in stato pericolante su un terreno instabile. Anche a seguito di un confronto con i Vigili del Fuoco e i tecnici di Provincia e Regione si è stabilito che le condizioni non ne consentono più il mantenimento e l'unica soluzione è la demolizione".

L'ufficio stesso aveva sottolineato che "l'intenzione di demolire è una necessità, non è colpa né nostra né della locale parrocchia, proprietaria della chiesa, che anzi risulta subire un danno dall'intera vicenda".

Luciano Parodi

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