In tempi così difficili, in cui il mondo intero è ancora provato dal trauma della pandemia, molti sono straziati dal dramma dei conflitti, con tanti focolai di guerra che non accennano a spegnersi, e con pesanti difficoltà economiche che attanagliano tanti italiani, Sua Eccellenza Monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo della diocesi Albenga-Imperia, lascia per le prossime festività natalizie e per l’anno nuovo un messaggio di speranza ai lettori di Savonanews.
“Siamo ancora in piena difficoltà, non l’abbiamo superata, però guardare alla grotta di Betlemme, alla mangiatoia dove viene adagiato il figlio di Dio che diventa uno di noi, entrando nella nostra storia, che si fa vero uomo pur rimanendo vero Dio, credo possa essere una grande sorgente di speranza”, spiega Monsignor Borghetti.
“Se Dio entra nella storia come vero uomo, vuol dire che stima l’uomo e stima la sua storia. Con lui vuole realizzare qualcosa di bello affinché questa vita sia vivibile per tutti, perché ci sia un’equa distribuzione della ricchezza, più giustizia, più solidarietà e anche più visione verso un futuro carico di speranza, quella che viene dal Signore”.
Così il vescovo di Albenga- Imperia coglie l’opportunità per ricordare il pilastro su cui si fonda la religione cattolica: “Per noi Cristiani il Natale è la festa di Gesù Cristo. Però l’andazzo è che si fa festa senza il festeggiato. Dove è andato a finire il festeggiato? È come dire che abbiamo una grande cornice, ma dentro non c’è il quadro”.
“Facciamo invece riferimento alla scena madre della storia: Dio che diventa uomo – aggiunge -. È lì che possiamo attingere quella forza e quell’energia interiore che è la grazia del Signore, che ci spinge ad essere operatori di bene, all’interno della società e nella nostra vita”.
Così Sua Eccellenza Monsignor Borghetti esorta a “guardare con realismo la situazione, senza scoraggiarsi, ma ‘irrobustendo le mani fiacche’, come dice il profeta Isaia, e andando avanti consapevoli che Dio non dimentica il suo popolo e che, agganciandosi a Gesù Cristo, il cristiano, l’uomo può diventare vero ‘artigiano di pace’ per tutti”. E conclude con l’augurio più bello: “Festeggiamo il Natale insieme al festeggiato, che è Gesù Cristo”.