L'ingrediente fondamentale del successo è la consapevolezza di ciò che si fa, in ogni campo. Soprattutto quando si produce qualcosa e si parla di gusto.
E' questo, insieme alla passione, uno dei "credo" fondamentali della famiglia Giovannacci, finalesi che dal 1967 hanno fatto del caffè, della sua produzione e distribuzione, la loro bandiera non solo a livello locale o nazionale ma anche globale.
Un modo di interpretare il proprio ruolo nella cultura gastronomica e imprenditoriale fatto proprio dal più giovane erede della famiglia di torrefattori nostrani, Francesco, classe 1996 con una laurea con lode in Psicologia del Lavoro e un'ormai consolidata esperienza nell'azienda che porta il suo cognome, che ha conseguito nei giorni scorsi una certificazione a livello internazionale diventando uno dei pochissimi qualificati come "Q Grader" in Italia, in tutto 46 e uno dei soli 7mila al mondo.
Ma c'è di più. Francesco, avendo superato positivamente il primo corso intensivo articolato in sette giorni di lezioni con venti esami organizzato nel nostro Paese, è diventato il primo torrefattore ligure ad avere questa qualifica assegnata dal Coffee Quality Institute, l'organismo no profit che dal 1996 punta a migliorare non solo la qualità del caffè dalla pianta alla tazzina, ma anche quella del lavoro delle persone che lo producono.
"Le prove erano molto rigide - ci racconta Francesco - e trattavano dalla valutazione visiva del caffè, verde o tostato, ai svariati test di assaggio, passando per un test di cultura generale. Eravamo solo in dieci iscritti, la tensione era molta nell'affrontare questo percorso che però si è concluso al meglio e ne sono particolarmente fiero, così come sono contento di poter rappresentare la torrefazione ligure nel mondo del caffè di alta qualità".