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Attualità | 29 novembre 2022, 13:59

Tpl, tensione tra la Provincia e l'azienda, i sindacati sul piedi di guerra: "La pazienza è finita, continueremo con gli scioperi" (VIDEO)

Il comune di Savona dopo la "sfiducia" nei confronti dei vertici Tpl chiede fretta, come i sindacati, per il passaggio in house

Tpl, tensione tra la Provincia e l'azienda, i sindacati sul piedi di guerra: "La pazienza è finita, continueremo con gli scioperi" (VIDEO)

Confusione esagerata. Così è stata definita dai sindacati la gestione del passaggio in house di Tpl vista l'attuale situazione di "tensione" tra la Provincia di Savona e la stessa azienda.

Dopo la lettera di diffida da parte del sindaco Marco Russo ai vertici di Tpl sull'attuazione del mandato conferito all'attuale cda e al percorso di affidamento che sta subendo imponenti rallentamenti, questa mattina si è svolta una riunione a Palazzo Nervi tra le organizzazioni sindacali, il presidente provinciale Pierangelo Olivieri, l'assessore Francesco Rossello e il sindaco di Vado Monica Giuliano, assente invece l'azienda.

Durante il momento di confronto per conoscere gli sviluppi sul procedimento (nel consiglio provinciale del prossimo 12 dicembre dovrebbe essere formalizzato l'affidamento) la stessa presidente di Tpl Simona Sacone ha chiamato Olivieri specificando che il contratto di servizio, inviato al comune di Savona nei giorni scorsi, era stato ricevuto qualche minuto fa. Facendo così capire quanto sia ingarbugliata e tesa la situazione tra Provincia e Tpl.

E proprio sullo stesso contratto di servizio ci sarebbe una differente veduta tra le due parti.
Sarebbe infatti emerso che l'azienda starebbe pensando di puntare nel contratto alla riduzione di piu di due milioni di euro all'anno per l'esternalizzazione almeno al 10%, con le cauzioni che la Provincia si terrebbe ogni anno per dieci anni.

Olivieri ha comunque voluto precisare che da parte della Provincia non c'è nessun dietrofront sul percorso: "Non sto rallentando nulla, questa presidenza ha revocato le delibere precedenti e porto avanti questa scelta".

Il comune di Savona invece fa notare quanto sia più vicina alle idee dell'ente provinciale e distante (la "sfiducia" a Tpl che sta a dimostrarlo) all'azienda di trasporto pubblico locale.

"Noi sollevavamo la necessita di entrare nel merito del contenuto del contratto di servizio e della relazione tecnica. Dobbiamo presentarci come compagine societaria e l'obiettivo nostro è recuperare la totale comunità di intenti. Non vogliamo rompere come comune di Savona ma accelerare - ha detto l'assessore Rossello - Siamo tutti concordi che deve essere rinnovato il percorso dell'in house nel più breve tempo possibile e per questo la relazione tecnica e il contratto di servizio sono conseguenti e devono essere redatti insieme. Bisogna lavorare per definire in maniera concorde, c'è il totale impegno".

"Il contratto di servizio deve essere sottoscritto tra l'ente affidante e tra l'azienda e deve essere preciso in ogni sua parte.  Il mandato che l'assemblea dei soci dà al cda equivale ad un contratto e quello si rispetta e non era un mandato accelerato - prosegue Rossello -  L'esistenza di una figura tecnica e che sappia gestire il contratto era fondamentale per i soci, se salta il meccanismo dobbiamo stare dietro alla tempistica. Sappiamo qual è la posizione dell'azienda che ne sostiene una diversa. Se avessimo fatto le cose in modo diverso staremo a descrivere un altro film".

Le risposte che si aspettavano i sindacati non sono quindi arrivate, con lo sciopero, con corteo per le vie di Savona, di 24 ore del trasporto previsto per venerdì 2 dicembre che è stato confermato. E non si escludono ulteriori iniziative per il prossimo 9 gennaio.

"Abbiamo preoccupazioni per il contratto di servizio che a noi è sconosciuto, ma i tempi sono stretti e mi fa piacere che ci sia unita d'intenti  - spiega Davide Baccino, Fit Cisl - non vogliamo arrivare nella condizione che avremo potuto e non ce l'abbiamo fatta. Siamo molto preoccupati, onestamente ci sembra un tutti contro tutti, per quello avremo voluto l'azienda oggi per avere un quadro chiaro".



"Abbiamo convenuto che la nostra azione si fermerà quando il processo sarà terminato, sorgono molte perplessità che passano dai rallentamenti ad altri sospetti - ha continuato Giovanni Battista Sirombra, rappresentante rsu - Le comunicazioni che vengono fatte sono discordanti, con le comunicazioni ufficiali che non sono arrivate. Siamo stretti con i tempi e non sappiamo a chi credere. Questo è un comportamento inaccettabile".



"Il percorso è partito un anno e mezzo, poteva essere chiuso adesso e così non è stato, prima di Natale faremo un calendario valutando la legge sugli scioperi e ne calendarizzeremo un altro per il 9 gennaio - attacca Simone Turcotto, Filt Cgil - La pazienza è finita, continueremo con gli scioperi finchè non ci saranno atti definitivi. Noi non ci fidiamo nè della Provincia nè dell'azienda".



Abbiamo delle preoccupazioni, l'intenzione da parte della Provincia è di proseguire verso il percorso indicato, noi però abbiamo un trascorso per arrivare all'in house nel quale abbiamo fatto tanti scioperi in passato e sono cambiate le opinioni - puntualizza Giuseppe Gulli, Uiltrasporti che ha ricordato anche il tema del contratto di categoria nazionale che prevedeva il pagamento di una seconda tranche di 250 euro a lavoratore a novembre. Somma che ad non oggi è stata pagata - Ci sono lavoratori in grosse difficoltà e invito nuovamente  a fare pressioni verso l'azienda, la preoccupazione sono i tempi".

"Non vogliamo essere la carne da macello sono stati fatti passi avanti ma non quello che ci aspettavamo. I tempi sono stretti e il piano industriale secondo l'azienda deve essere rivisto. Voglio sapere se ci sarà un esternalizzazione del 10 o del 40-50%, chi ci sta portando a spasso? Andremo avanti con lo sciopero e sicuramente ce ne saranno altri" conclude Massimo Nari, Filt Cgil.

Luciano Parodi

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