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Solidarietà | 25 novembre 2022, 17:59

Una panchina contro l'indifferenza. Finale ricorda così Angela Ferrero nella Giornata contro la violenza sulle donne

La giovane, madre di due figlie, venne ritrovata morta il 25 ottobre del 1992: a lei intitolata la panchina rossa inaugurata a Finalpia dallo Zonta Club

Una panchina contro l'indifferenza. Finale ricorda così Angela Ferrero nella Giornata contro la violenza sulle donne

"L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte".

L'invito a non girarsi, ad ascoltare anche il più minimo segnale d'allarme, racchiuso in questa frase della senatrice a vita Liliana Segre, è l'appello alla memoria che anche Finale Ligure ha voluto lanciare in questa "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" per ricordare Angela Ferrero, una giovane donna la cui tristemente nota storia è rimasta nei ricordi dei finalesi.

Era l'ottobre di trent'anni fa esatti, per la precisione il 25 del mese, quando Angela, un volto minuto contornato da un caschetto biondo che ben si associava al suo nome, scomparve. La ritrovarono una settimana dopo, senza vita. Il corpo occultato da una pila di cuscini e un materasso in uno sgabuzzino dell'albergo della sua famiglia, nel pieno centro di Finalmarina, a due passi dalla Basilica di San Giovanni Battista.

Sul luogo del delitto le impronte dell'ex marito, Fouad, e di un maresciallo dei carabinieri che anni prima amante della Mantide di Cairo Montenotte, Gigliola Guerinoni, assassina del farmacista Cesare Brin. Angela dal marito si era separata un anno prima della sua morte, e lui aveva rapito le loro due figlie portandole in Egitto, suo Paese d'origine. La "fuga" di allora finì in nemmeno un anno, le due bambine Zaira e Maria Veronica tornarono a vivere con la madre e la nonna prima del tragico epilogo.

Un epilogo per il quale l'uomo venne condannato in contumacia, evitando l'estradizione dall'Egitto e senza scontare mai la sua pena per una storia di violenze perpetrate nel tempo che la figlia Maria Veronica stamani ha voluto ricordare, con un'incredibile forza, ai più giovani nella cerimonia d'inaugurazione della panchina rossa posizionata a Finalpia in via Porro voluta dallo Zonta Club locale. Con un messaggio: "Quando vedete una persona in difficoltà non voltatevi, fate in modo di darle una voce".

Un appello condiviso dall'assessore alle Politiche Sociali del comune finalese, Clara Bricchetto, che Angela la conosceva bene: "E' stata mia compagna di scuola dall'asilo al collegio, abbiamo vissuto insieme la nostra giovinezza e nessuno avrebbe mai potuto pensare mai a un urto del genere nelle nostre esistenze. Molto spesso con superficialità ascoltiamo voci e testimonianze di gesti del genere, dobbiamo essere più attenti perché ovunque, intorno a noi, possiamo avere persone con questi problemi: dobbiamo sostenerle".

All'evento hanno partecipato i ragazzi dell'ipsia "Da Vinci" che ne hanno redatto la locandina all'interno del quale trova spazio anche l'altra iniziativa pensata per tenere alta l'attenzione contro la violenza di genere: lo spettacolo curato dall'associazione Baba Jaga "La principessa Azzurra" che sarà messo in scena domenica alle ore 17 al Teatro delle Udienze di Finalborgo.

"Angela non era mai stata zitta, immobile di fronte alle violenze e ai soprusi subiti, aveva sempre denunciato i maltrattamenti da parte del marito ma, malgrado questo, non è riuscita a salvarsi la vita - chiosa la presidente di Zonta, Patrizia Colman - Siamo molto orgogliosi di aver dato vita a questo progetto nato dai ragazzi che si sono messi in gioco e hanno messo a disposizione le loro capacità. Per noi è un grande privilegio entrare nelle scuole, parlare coi ragazzi e collaborare con loro; questa è la missione di Zonta, dire no alla violenza attraverso l'educazione".

Mattia Pastorino

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