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Solidarietà | 23 novembre 2022, 12:52

Una panchina rossa a Villanova d’Albenga, la giudice Fiorenza Giorgi: “Tolleranza e rispetto i valori da insegnare ai giovani” (FOTO e VIDEO)

La cerimonia di inaugurazione questa mattina, 23 novembre, alle 10 in piazza della Torretta alla presenza di autorità civili e militari

Una panchina rossa a Villanova d’Albenga, la giudice Fiorenza Giorgi: “Tolleranza e rispetto i valori da insegnare ai giovani” (FOTO e VIDEO)

Una panchina rossa, simbolo di solidarietà e inclusione dedicata a tutte le donne vittima di violenza, in ricordo delle martiri trucidate alla foce del fiume Centa e nelle vallate ingaune, è stata inaugurata stamani, 23 novembre, alle 10 in piazza della Torretta a Villanova d’Albenga.

L’iniziativa, che rientra nell’ambito della settimana contro la violenza sulle donne, è curata dal Comune di Villanova d’Albenga e dall’Associazione Donne Giuriste Italia sezione di Savona, con la collaborazione dei Comuni di Alassio, Albenga, Borghetto d’Arroscia (Imperia), Erli, Nasino, Testico e Vendone.

Presenti alla cerimonia la dottoressa Fiorenza Giorgi, coordinatrice della Sezione Penale del Tribunale di Savona, già giudice delle Indagini preliminari e giudice civile della Sezione Famiglia, il giornalista e scrittore Daniele La Corte, oltre alle autorità civili e militari dei diversi comuni che hanno incontrato gli alunni di 3^, 4^ e 5^ della scuola elementare di Villanova d’Albenga e la 1^ media dell’Istituto Don Bosco di Alassio. Una partecipazione sentita e interessata da parte delle giovanissime leve che hanno mostrato lavori a tema eseguiti con i docenti e posto numerose domande al magistrato Fiorenza Giorgi.

La giudice Giorgi, nel sottolineare come Villanova d’Albenga si distingua per iniziative rivolte alle fasce più deboli, ha evidenziato come un simbolo, come la panchina rossa, “sia ancor più importante oggi con una guerra che lambisce l'Europa, il nostro modo di vivere, il nostro mondo ed è il momento più tragico per la donna che si trova in una condizione di duplice difficoltà: deve tenere unita la famiglia, mentre il proprio uomo combatte, spesso dovendo anche reperire i generi di prima necessità per mandarla avanti, e supportare coloro che combattono per un ideale”.

La donna rischia due volte - ha spiegato -, perché alle violenze fisiche che subisce anche un uomo, inoltre, per una donna si unisce lo stupro, arma usata da che l'uomo ha inventato la guerra”.

C'è poi da ricordare un'altra guerra - ha aggiunto - quella contro la nostra indipendenza che in Italia conta in media una vittima ogni tre giorni. Un numero incredibile perché la maggior parte delle donne vittima di omicidio non lo è durante una rapina o a causa di un reato commesso da un estraneo, ma di femminicidio, perde la vita in quanto si è permessa di fare cose che l'uomo che ha avuto accanto non pensava potesse permettersi”.

Infine, la dottoressa Giorgi ha sottolineato che, per educare le nuove generazioni “il valore importante da trasmettere è quello della tolleranza, del rispetto per sé e per gli altri, comprendere che la differenza non è sottrazione ma addizione di valori”.

Emblematica una foto che la giudice Giorgi ha voluto si scattasse ritraendola con altre due donne: la vice brigadiere Cristina Pampalone e la consigliera del Comune di Villanova d’Albenga Tamara Grossi, commentando: “Tre donne che rivestono questi ruoli, un tempo non sarebbe stato possibile. Ne abbiamo fatta di strada”.

Maria Gramaglia

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