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Politica | 23 novembre 2022, 18:24

Violenza contro le donne: ok dal Consiglio Regionale a nuove iniziative

Il consiglio regionale approva all’unanimità un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo che chiede alla Giunta di sviluppare ulteriormente le iniziative e le attività per contrastare e prevenire la violenza contro le donne

Violenza contro le donne: ok dal Consiglio Regionale a nuove iniziative

Il consiglio regionale approva all’unanimità un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo, primi firmatari Fabio Tosi presidente commissione pari opportunità e Capogruppo del Movimento Cinque Stelle e Luca Garibaldi capogruppo Partito Democratico Articolo Uno, che chiede alla Giunta di sviluppare ulteriormente le iniziative e le attività per contrastare e prevenire la violenza contro le donne.

“In Liguria nel 2021 sono state 546 le chiamate al 1522 per segnalare episodi di violenza fisica e psicologica e, sempre lo stesso anno, su cinque omicidi volontari, quattro sono stati femminicidi: tutte donne uccise da partner o ex partner. Di fronte a questi dati impietosi e scioccanti è fondamentale rafforzare e potenziare la rete ligure dei centri antiviolenza e delle case rifugio e continuare a sensibilizzare e promuovere la diffusione del numero antiviolenza 1522, tramite tutti i canali possibili, oltre che la stampa, anche attraverso scontrini fiscali e buste della spesa, come avevamo richiesto a novembre dello scorso anno con un ordine del giorno approvato all’unanimità”, lo dichiarano Fabio Tosi presidente commissione Pari Opportunità e capogruppo Movimento 5 Stelle e il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi, dopo l’approvazione in aula.

“E’ necessario – concludono Tosi e Garibaldi - sostenere le donne vittime di violenza per offrire loro tutti gli strumenti per potersi liberare dal giogo di un uomo violento. Ancora oggi molte, per paura di rimanere sole o di non farcela economicamente, rinunciano a denunciare le violenze subite, nascondendole dietro incidenti domestici o accidentali. Per questo bisogna rendere sempre più capillare sui territori la rete delle associazioni e dei centri antiviolenza per garantire a tutte le donne vittime di violenza oltre un rifugio, anche un sostegno economico e psicologico”.

Redazione

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