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Politica | 21 novembre 2022, 13:57

Sanità ad Albenga, il sindaco Tomatis a Vaccarezza: "Parli con la gente, gli presto il mio studio medico"

Dopo la diffusione di un video dal titolo “Sanità – Operazione verità” da parte di Vaccarezza, il sindaco ingauno spiega le sue ragioni a nome della città

Sanità ad Albenga, il sindaco Tomatis a Vaccarezza: "Parli con la gente, gli presto il mio studio medico"

Botta e risposta sulla Sanità a colpi di video ad Albenga: il sindaco Riccardo Tomatis risponde al consigliere regionale Vaccarezza, che la settimana scorsa ha diffuso un “approfondimento” dal titolo “Sanità – Operazione verità” (CLICCA QUI per vederlo). 

Ho ascoltato attentamente il video del consigliere regionale Angelo Vaccarezza e la prima cosa che mi viene da pensare, dal momento che per realizzare questo video è venuto ad Albenga, è che forse sarebbe stato meglio se mi avesse chiamato – esordisce il sindaco Tomatis -. Lo avrei incontrato volentieri e con me magari tutta l’Amministrazione e il comitato Senzaprontosoccorsosimuore. Ma lui ha preferito fare così! Riguardo poi al contenuto faccio fatica a cogliere quelle provocazioni politiche, anche perché io di mestiere non faccio solo il politico a differenza sua, faccio il medico ed è un lavoro che mi piace, una professione che faccio con entusiasmo e che vorrei fare bene, ma purtroppo la sanità in provincia di Savona non me lo consente”.

Mi piacerebbe che il consigliere Vaccarezza stesse solo un’ora nel mio studio per sentire i pareri dei pazienti riguardo alla gestione sanitaria della provincia di Savona, forse si renderebbe conto di tante cose. Riguardo allo slogan #senzaprontosoccorsosimuore,  io penso che chiunque abbia capito che si tratta di uno slogan. A noi non interessa come si chiamerà – spiega il primo cittadino -, noi vorremmo che Albenga avesse un reparto e servizio di emergenza che possa rispondere alle esigenze del nostro territorio e dei cittadini che durante l’estate si moltiplicano e che possa sollevare il DEA di II livello di Santa Corona di un lavoro che non è più in grado di gestire, ma queste sono considerazioni che non faccio io, le fanno tutti i cittadini albenganesi”.

Sono dei dati di fatto. Dei riscontri oggettivi. Perché non parla con la gente, perché non parla con chi è stato 8 ore ad aspettare il proprio turno al DEA di II livello del Santa Corona? Poi se vogliamo proprio dirla tutta, allora lo invito a leggersi attentamente il DM 70, il decreto Balduzzi, che regola la scelta delle funzioni degli ospedali. Se lui legge quali sono i reparti che sono necessari per aprire un pronto soccorso – continua -, allora capirà che quei reparti non sono reparti particolarmente sofisticati. Si parla di una medicina interna, di una chirurgia generale, di un’ortopedia e si parla di tutta una serie di servizi e funzioni che possono essere tranquillamente condivisi con il Santa Corona”.

Quindi il concetto che il Pronto Soccorso ad Albenga non si possa fare perché alle spalle non ci sono reparti adeguati non è assolutamente vero, anzi, quei reparti che permetterebbero di riaprire il Pronto soccorso sarebbero il minimo per poter parlare di un ospedale vero, cosa che merita il nostro ospedale che è l’ospedale più nuovo della Liguria, ha sei sale operatorie che non vengono utilizzate. Questa è la vergogna. Comunque – conclude il primo cittadino -, noi siamo sempre in attesa di parlare con i rappresentanti politici della Regione”.

Redazione

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