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Politica | 16 novembre 2022, 07:45

Il destino di Finale Ambiente oltre l'igiene urbana: nasce l'idea di una multiservizi "allargata" insieme ad Albisola Servizi

Il sindaco Frascherelli, "preoccupato" dai tempi dell'iter di affidamento in house in Provincia, lascia trapelare la proposta pensata con l'altra partecipata del savonese che perderà un ramo d'azienda con l'Ato unico

Il destino di Finale Ambiente oltre l'igiene urbana: nasce l'idea di una multiservizi "allargata" insieme ad Albisola Servizi

Il prossimo 31 dicembre il servizio di raccolta rifiuti urbani in 65 comuni della provincia savonese passerà attraverso procedura di affidamento in house, se tutto andrà come previsto, sotto la gestione unica di Sat, l'azienda individuata nel contesto dell'ATO unico provinciale.

Tra questi comuni Finale Ligure che, come Albisola Superiore, al momento affida la gestione della dell'igiene ambientale a una propria società partecipata, la Finale Ambiente, il cui destino a passaggio avvenuto tiene col fiato sospeso da tempo lavoratori e cittadini.

E quindi anche, come naturale conseguenza, la politica locale che ne ha parlato negli ultimi due Consigli Comunali affrontando il controllo analogo dell'ultimo resoconto della società multiservizi al 31 agosto e quello “ex ante” che invece delinea la programmazione fino al 2025.

Un discorso quest'ultimo che, come detto, non potrà prescindere da quanto sta accadendo a livello provinciale con un sindaco Frascherelli che ha ribadito in entrambe le sedute la propria preoccupazione circa le tempistiche non solo dell'iter procedurale su cui pesa il continuo procedere a singhiozzo, in particolare circa il tema “della governance e della sua coerenza col controllo analogo” con l'auspicio che venga trovata presto una visione concorde tra la Provincia di Savona, che dovrà procedere ad affidare il servizio all'azienda, e il Comune di Vado, detentore di oltre il 75% delle quote Sat”. Cosa che peraltro non pare trapelare dall'ultima assemblea dei sindaci (leggi QUI).

Il tema purtroppo è che, nonostante la scadenza sia prossima, al momento devono ancora essere sottoscritti ed esaminati due atti strumentali ed essenziali come lo statuto e i patti parasociali. Se tutto ciò non avvenisse entro la fine dell'anno sarei molto preoccupato” ha affermato otto giorni or sono Frascherelli, ribadendo ieri la propria fiducia nel cammino dell'in house: “Se funziona è un servizio che permette alle amministrazioni di intervenire più puntualmente e avere maggiori soddisfazioni. E' chiaro che questo avviene se ci si crede e si lavora in tal senso”.

Certa, secondo il primo cittadino finalese, è quindi una cosa: “Finale Ambiente non è destinata a cessare in quanto, tolto il servizio di igiene urbana, avrà ancora il porto, i parcheggi e altri servizi come ad esempio il diserbo. L'idea poi è quella di dar vita a una società che possa offrire una serie di servizi per i cittadini, anche a livello provinciale. Ma questo dovrà essere costruito coi colleghi amministratori degli altri comuni”. Insomma, una sorta di unione tra le due realtà che perderanno il ramo dell'igiene urbana che potrebbe poi allargarsi via via ad altri comuni in una realtà ancora tutta da delineare partendo dall'intenzione.

Per quanto invece riguarda l'ultimo report presentato dalla società partecipata, votato la scorsa settimana, segnata una continuità, secondo quanto riferito, col “costante ma sensibile miglioramento nel risultato di gestione” degli negli ultimi tre esercizi con un totale dei proventi attestatosi nel 2022 a 5 milioni e 997mila euro con un saldo positivo pari a 184mila euro, cresciuto di 12mila euro rispetto all'anno precedente.

Tra le voci del consuntivo suddivise per aree di attività a registrare finora un saldo in rosso sono il servizio di nettezza urbana e il porto di Capo San Donato. Nel primo caso il negativo è di 205mila euro, su cui pesano l'innalzamento dei costi di smaltimento, carburante ed energia elettrica, l'adeguamento del parco mezzi e la regolazione secondo le nuove normative Arera; sul porticciolo il passivo di 80mila euro è invece frutto di spese superiori al milione che non bastano a pareggiare quantomeno i 956mila euro di introiti con un saldo negativo comunque dimezzato rispetto a quello di un anno fa.

Il segno più arriva invece dagli introiti dei parcheggi (344mila euro di utile) rispetto ai due anni di piena pandemia che hanno fruttato 1 milione e 259mila euro su cui incide significativamente l'area camper, protagonista del maggior incremento rispetto al 2021.

Certificati poi i nuovi servizi per la pulizia dei locali comunali e per il diserbo, con l'assunzione complessiva divisa tra le due attività di cinque figure part time, due operai a tempo indeterminato e quattro a tempo determinato.

Mattia Pastorino

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