"La ringrazio a nome mio e di tanti cittadini difronte allo stato delle cose oggi nella sanità pubblica ligure". Inizia cosi la lettera di Valeria, residente a Finale Ligure, nata a Loano da papà ligure DOC e mamma veneta. Il destinatario? Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Sconcerto, smarrimento e rabbia: sono questi i sentimenti che traspaiano dalla missiva "per chi cerca di prenotare un esame, nel mio caso una colonscopia, per ulteriori accertamenti medici, e si sente dire dal CUP di riferimento che occorre chiamare il numero verde 800183422 con la premessa che non riusciremo sicuramente ad avere una risposta", aggiunge Valeria.
"E cosi è stato - prosegue - Ho provato a chiamare personalmente negli orari indicati 9-13, il telefono ha squillato a vuoto per 4 ore di fila senza che nessuno rispondesse".
"Non sapete quale rabbia e smarrimento si prova nel sentirsi abbandonati e non curati, soprattutto quando anche gli stessi medici di base alzano le mani impotenti difronte alla carenza del sistema sanitario, sia come personale che come efficienza. E soprattutto contattare uffici ai quali non risponde nessuno, dove sicuramente ci sarà del personale pagato da noi contribuenti e che non svolge al meglio il proprio lavoro".
"Questo penso, perché altrimenti come si spiega che non solo la sottoscritta, ma anche tante altre persone, non riescano mai a parlare con questi uffici preposti alle prenotazioni. Non tutti hanno la possibilità di fare esami privatamente, e non trovo giusto che non si abbia la possibilità di curarsi come pubblico, visto che le tasse onestamente in tanti le paghiamo".
Uno sconforto ulteriormente sottolineato dalla fine della lettera: "Sicuramente non avrò risposta, nè la pretendo, ormai tante persone non credono più nella politica, visto che i problemi rimangono irrisolti da tempo e i medici scarseggiano, sono persino senza barelle. Con amarezza vi giunga non solo il mio, ma lo sconforto di tanti a mia conoscenza. Almeno questo lasciatecelo avere".