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Attualità | 10 novembre 2022, 14:55

Vado Ligure, Sanac: sciopero e presidio l’11 novembre, Filctem – Cgil: “Abbiamo invitato anche le istituzioni locali a partecipare”

Si terrà davanti allo stabilimento dalle 9 alle 12

Vado Ligure, Sanac: sciopero e presidio l’11 novembre, Filctem – Cgil: “Abbiamo invitato anche le istituzioni locali a partecipare”

Immagine di archivio

Venerdì 11 novembre sciopero e presidio a Vado Ligure dalle 09 alle 12: “Le istituzioni locali battano un colpo: Regione Liguria, Provincia di Savona e Comune di Vado Ligure pretendano risposte per risolvere il problema dei lavoratori Sanac attraverso un interessamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Governo”.   Così in una nota stampa Filctem – Cgil Savona. 

Sanac è un'azienda controllata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, attualmente in amministrazione straordinaria, e fornisce materiali refrattari fondamentali per i processi di produzione di acciai, lavorando per quasi il 60% del suo fatturato per lo stabilimento Acciaierie d'Italia sito a Taranto, ex Ilva.

È stata da sempre legata alle vicissitudini della siderurgia nazionale, anche quando i processi di privatizzazione, a metà anni 90, l'hanno fatta confluire nel Gruppo Riva, che aveva nel contempo acquisito le acciaierie del Paese. 

Le vicende che hanno travolto lo stesso Gruppo Riva agli inizi degli anni 2010 l’hanno collocata, unitamente agli impianti siderurgici, in amministrazione straordinaria con gestione commissariale. 

Nel 2019 ArcelorMittal Italia si aggiudica il primo bando di gara per l'acquisizione di Sanac che tuttavia non perfeziona mai, temporeggiando per anni con fidejussioni bancarie, allo scadere delle quali nel 2022, decadendo il bando stesso, obbliga i commissari a rimettere in vendita la Sanac, attraverso un nuovo ulteriore bando di gara. 

“Questo nuovo Bando di gara purtroppo è risultato inutile a causa della mancanza di offerte utili al rilancio del gruppo – spiegano i sindacati -.  Si è proceduto di conseguenza ad emettere un terzo bando di gara per il quale, come termine per la presentazione delle manifestazioni d'interesse, eraindicato il 7 novembre scorso .

“Ad oggi non ci sono certezze rispetto alle prospettive produttive del gruppo, mentre si acuiscono le preoccupazioni circa le ricadute occupazionali le cui conseguenze potrebbero avere effetti su diversi territori nazionali (Sanac ha stabilimenti nelle province di Vercelli, Savona- Vado Ligure, Massa Carrara e Cagliari). A nostro avviso – proseguono -, la cosa più incomprensibile è il comportamento di Acciaierie d'Italia (attuale gestore degli impianti siderurgici ex-Ilva) che da azienda partecipata dallo Stato attraverso Invitalia, ha deciso in maniera unilaterale di non rifornirsi di materiale refrattario dalla Sanac da circa un anno”. 

“A questa condizione di per sé pesante, che fa riflettere molto la tenuta economica della società, si aggiunge anche la partita debitoria che Acciaierie d'Italia ha verso Sanac che oggi è pari a circa 23 milioni di euro. È intollerabile questo atteggiamento, che mira esclusivamente a penalizzare un'azienda come la Sanac che da 60 anni lavora per le acciaierie italiane e che ha delle professionalità di altissimo profilo e che potrebbe emergere nel mercato globale dei refrattari e non solo a livello nazionale”. 

“Ricordiamo che Sanac è un gruppo sano e produttivo e, malgrado il suo stato di Amministrazione Straordinaria che non gli consente di fare investimenti di sviluppo nel tempo, ha conseguito risultati eccellenti dal punto di vista economico e produttivo, chiudendo il bilancio con 4 milioni di utili. Il completo disinteresse che purtroppo abbiamo riscontrato negli ultimi anni da parte delle istituzioni Locali, Regione Liguria, Provincia di Savona e Comune di Vado Ligure, oltre che dai Ministeri interessati e dal Governo centrale (nel frattempo si sono succeduti ben 6 diversi Governi) su questa vertenza non ha fatto altro che aumentare il disagio tra i lavoratori, verso i quali è sempre più massiccio l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, ed ha anche creato uno straordinario cortocircuito per cui si è verificata la contraddizione per la quale un'azienda statale condanna e penalizza un'altra azienda statale. Attualmente nello stabilimento di Vado Ligure sono occupati circa 80 lavoratori che sono perlopiù sospesi in cassa integrazione straordinaria con una riduzione del reddito molto elevata”. 

“Per tutte queste ragioni chiediamo un incontro da tenersi nel più breve tempo possibile con il Ministero del Mady in Italy – ex MISE- , consapevoli che bisogna al più presto invertire questa tendenza al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, oltre che un pezzo fondamentale dell'economia nazionale , regionale e provinciale rappresentata dalla siderurgia, di cui Sanac rappresenta un pilastro fondamentale. Abbiamo chiesto come Sindacato Confederale Savonese un intervento forte, l’ennesimo , anche alle istituzioni locali , attraverso l’invito a partecipare allo sciopero e al presidio di venerdì 11 novembre davanti allo stabilimento di Vado Ligure. Invito che abbiamo inoltrato a: presidente della Regione Liguria, assessore regionale allo Sviluppo Economico, al presidente della Provincia di Savona , al sindaco di Vado Ligure e a tutti i parlamentari liguri appena eletti”, concludono i rappresentanti di Filctem – Cgil Savona. 

Redazione

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