Attualità - 10 novembre 2022, 07:40

Maricone futuro nuovo presidente del Consorzio Depurazione Acque? L'ex presidente Tpl e Rari in corsa per la nomina

Dopo il "caso Bonifacino" e la sfiducia dei comuni soci, erano arrivate le dimissioni del vicepresidente Ferro e della consigliere Tosi con la decaduta dell'ex numero 1

Maurizio Maricone nuovo presidente del Consorzio Depurazione Acque? Questa è l'ipotesi che sta circolando negli ultimi giorni come successore di Alberto Bonifacino dopo lo scontro tra lo stesso, il sindaco Marco Russo e l'assessore alle società partecipate Silvio Auxilia.

La sfiducia posta dai 15 comuni soci nei confronti di Bonifacino ha portato alle dimissioni dei membri del cda dal vicepresidente Nanni Ferro, fresco di nomina a numero uno di Acque Pubbliche Savonesi e la consigliere Cristina Tosi. Da quel momento il consiglio d'amministrazione è decaduto, così come lo stesso presidente.

L'attenzione quindi si sarebbe spostata verso Maricone, attuale commercialista dell'azienda, ex presidente di Ata, Tpl ( dal 2009 al 2013) e fino a due settimane fa presidente per più di sei anni della Rari Nantes Savona.

La prossima settimana nell'assemblea dovranno essere infatti rinnovati gli organi, proprio con il nuovo numero uno e gli altri membri che comporranno il cda.

La battaglia era scoppiata dopo gli esposti presentati dall'ex presidente del Consorzio contro Russo e Auxilia.

L'avvocato Bonifacino, che era presidente dal 2021, in uno degli esposti aveva fatto riferimento alle presunte anomalie sui bilanci 2017-2019 del Consorzio Depurazione Acque e al verbale delle fiamme gialle che contestava diversi aspetti. Oggetto dell'altro esposto anche il sindaco che secondo quanto specificato da Bonifacino avrebbe 'forzato la mano' per convocare l'assemblea del consiglio del consorzio per la nomina di Ferro.

La nomina del nuovo presidente di Aps aveva sollevato perplessità poiché proprio Ferro era il presidente del consorzio del depuratore di Savona nel 2017, anno il cui bilancio era finito recentemente nel mirino della Guardia di Finanza: secondo le fiamme gialle, infatti, nei bilanci 2017-2019 non sarebbero stati iscritti i debiti verso gli enti locali per il rimborso delle rate dei mutui e ciò potrebbe comportare gravi responsabilità dal punto di vista civile e penale.

Di tutta risposta era arrivata la replica di Russo e Auxilia: "Chiariremo la correttezza del nostro operato nelle sedi deputate e ci riserviamo inoltre di tutelare la nostra immagine e quella dell'istituzione che rappresentiamo nelle sedi opportune".