Curiosità - 09 novembre 2022, 07:22

Bach sotto le stelle: alla finalese Elena Piccione una prima volta per incantare il Royal Observatory di Greenwich

La pianista protagonista di un evento a Londra per suonare insieme alle proiezioni delle foto dello spazio realizzate dalla NASA: "E' stato come trascendere il tempo e lo spazio"

Cosa è capace di fare viaggiare più in alto di ogni altra cosa la fantasia umana se non la musica e quella curiosità di conoscere cosa c'è là fuori, nello spazio? Difficile pensare che questa congiunzione sia figlia della casualità. Dev'esserci qualcosa che lega l'arte e la scienza, l'astronomia in particolare, così apparentemente distanti tra di loro.

A questa domanda, come a tante altre in campo anche filosofico ed esistenziale, c'è stato un artista nella storia che ha provato a dare una risposta. Si tratta di Johann Sebastian Bach, sulle cui opere è stato incentrato un evento musicale più unico che raro nel suo genere al Royal Observatory Greenwich di Londra lo scorso 4 novembre, dove a esibirsi è stata la pianista finalese che da qualche anno vive a Bologna, Elena Piccione, già nota agli appassionati per il suo curriculum ricco di esperienze, diventata così la prima pianista al mondo ad esibirsi nel prestigioso scenario.

Insieme a lei e ai moderatori della serata, Calin Huma (presidente di Art In Conversation) e Catinca Maria Nistor (direttrice dell’Istituto di Cultura Rumena di Londra), a partecipare a questa tavola rotonda tra il dialogo e le esecuzioni pianistiche, l’astronauta Dumitru-Dorin Prunariu, primo rumeno nello spazio, all'epoca in cui la sua nazione si trovava all'interno del blocco sovietico.

A trasportare il pubblico in un'esperienza quasi trascendentale durante l'esecuzione dei brani del compositore tedesco, una congiunzione tra le note di Bach e l'esperienza esistenziale dei voli nello spazio, le immagini provenienti dallo spazio realizzate dalla NASA: “Il pubblico è stato affascinato dall'elemento visuale e da quello uditivo - ci racconta Elena - d'altronde la musica di Bach ben si abbina, se così si può dire, al mondo della scienza. Lui stesso era un musicista-scienziato, che, oltre a comporre, si dedicava alla progettazione e alla costruzione di organi, attività impensabile senza un notevole bagaglio di conoscenze nel campo della matematica, della fisica e dell’ingegneria meccanica”.

Non poteva esserci artista migliore per rappresentare questa liaison. Chi, ad esempio, non conosce la celeberrima “Aria sulla Quarta Corda” (parte del programma eseguito dalla pianista, nella trascrizione di Alexander Siloti), scelta non per caso da quello che si può considerare uno dei più grandi divulgatori scientifici verso il grande pubblico sul piccolo schermo, ovvero il recentemente scomparso Piero Angela, per il suo “Super Quark” e il forte impatto evocativo delle sue tenui melodie che sembrano quasi suggerire un volo leggero della mente chiudendo gli occhi?

Era, d'altra parte, dello stesso artista barocco l'idea che le armonie sul pentagramma fossero come una riproduzione su piccola scala di quelle di cui è composto l'universo, generate dal movimento dei corpi celesti. Due elementi che hanno trovato la loro sublimazione nell'esperienza di cui Elena è stata protagonista: “Quando si suona è come se si esplorasse una dimensione parallela che trascende il tempo, la sua nozione e anche lo spazio. Si compie una sorta di volo cosmico, un'esperienza esistenziale unica”.

L'opera di Bach ha portato innovazione nel mondo musicale, è stata molto influenzata dal clima del suo tempo, fortemente caratterizzato dalla 'newtoniana' sete di conoscenza e spirito di ricerca” spiega Elena, rimasta affascinata dall'intenzione di coinvolgere una platea “non convenzionale” rispetto a quella solitamente assidua frequentatrice delle sale da concerto o dei teatri, “ma con un potenziale per ascoltare musica come la classica, in particolare Bach”.

Ho notato nel tempo - aggiunge la pianista finalese - come persone con una formazione tecnico-scientifica abbiano una forte affinità con la musica di Bach, probabilmente per la propria forma mentis, che tende a notare schemi e strutture nel mondo circostante, quelle stesse strutture che troviamo nella musica di Bach. Non a caso, fondamento della scienza musicale di Bach era il principio aristotelico di imitazione e rielaborazione della natura, o meglio della realtà”.

Un coinvolgimento che alla pianista ha restituito vibrazioni uniche nell'inedito dialogo ricercato e trovato con un pubblico entusiasta della serata. “Se nell'arte teatrale stabilire un contatto col pubblico è reso più semplice dalla gestualità, dagli sguardi, esibendosi al piano, in questo caso completamente al buio per permettere alla platea di godere al meglio delle immagini, risulta più complesso. Ci si può riuscire amando il pubblico perché la musica non è mai solamente musica, è anche espressione della coscienza individuale”.

L’evento, tutto esaurito, è stato organizzato dall’organizzazione globale “Art In Conversation” (di cui Elena è ambasciatrice italiana), in partnership con la società britannica “Centrum – Education through Music” e dall'Istituto di Cultura Rumena presente nella capitale inglese.

Il link al canale YouTube: https://www.youtube.<wbr></wbr>com/c/ElenaPianistaChannel/<wbr></wbr>videos

Il link alla pagina Facebook: https://m.facebook.<wbr></wbr>com/elenapiccionepianist/