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Attualità | 07 novembre 2022, 13:19

Inquinamento dell'aria e raccolta differenziata le "zavorre": il rapporto "EcosistemaUrbano 2022" retrocede Savona

Lo studio pubblicato da Legambiente con il Sole 24ore e Ambiente Italia sui capoluoghi italiani, vede perdere due posizioni alla Città della Torretta

Inquinamento dell'aria e raccolta differenziata le "zavorre": il rapporto "EcosistemaUrbano 2022" retrocede Savona

E' un'Italia nel complesso in cronica emergenza ambientale, a cominciare dall’inquinamento atmosferico che torna a crescere nelle aree urbane, quella disegnata dalla ventinovesima edizione del rapporto "EcosistemaUrbano 2022" presentato da Legambiente e redatto col supporto editoriale de "Il Sole 24ore" e il contributo scientifico di "Ambiente Italia" nel quale si analizza la situazione nei capoluoghi italiani.

Qualità dell’aria, consumo e dispersione di acqua, mobilità, rifiuti e ambiente urbano. Sono questi gli indicatori presi in analisi per disegnare un Paese dove il dato che salta maggiormente all'occhio relativo alle grandi città è quello di quantità sempre più elevate di concentrazioni di materie inquinanti nell'aria e, in alcuni casi, la raccolta differenziata fatica decisamente a "spiccare il volo".

In questo anche il nostro capoluogo è accomunato a queste realtà: 17,5 µg/m³ di biossido di azoto, 16,50 µg/m³ di PM10 e 17 giornate di superamento ozono sono i numeri dell'inquinamento che contribuiscono in quest'ultimo report a far "retrocedere" Savona al 50esimo posto perdendo due posizioni rispetto alle rilevazioni precedenti.

Su questo incide negativamente, secondo il direttore di Legambiente Liguria Federico Borromeo, «i fumi generati dalle navi in porto che rendono urgenti le elettrificazioni delle banchine. E purtroppo non è stato ancora fatto niente per risolvere il problema».

Altra "zavorra" per la Città della Torretta l'ormai annosa e delicata questione legata alla raccolta differenziata. Il rapporto segnala un dato dei rifiuti prodotti procapite di 540,4 chili per abitante, invariato rispetto al 2020 ma comunque considerato ancora troppo alto.

Segno di una raccolta differenziata che non cresce quanto dovrebbe: «Da questi dati è evidente che occorre un’accelerazione nell’applicazione delle misure previste dal Piano regionale dei rifiuti in particolare per l'adozione della tariffazione puntuale, per le politiche volte alla riduzione e per la realizzazione dei biodigestori», aggiunge Borromeo.

Ci sono anche note che possono definirsi "liete", se non altro confrontando il dato locale con la media nazionale. E' il caso della dispersione idrica: nel capoluogo provinciale va persa "solamente" il 25,5% dell'acqua potabile immessa nella rete rispetto al 36% della media nazionale.

Un dato incoraggiante ma non sufficientemente apprezzabile secondo Legambiente, che sottolinea come non sia soddisfacente la situazione delle infrastrutture ciclabili (2,86 m/ab), ancora troppo poche in genere non solo nel savonese ma anche in tutta la Liguria, e delle isole pedonali (0,16 mq/ab).

A questi si possono legare anche, in un certo senso, i numeri sul verde pubblico: sono 9,7 i metri quadri per abitante a Savona, dove non è pervenuto il dato sulla quantità di alberi ogni cento abitanti.

Migliora invece, seppur di poco, la situazione per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, con i viaggi per abitante che passano da 37 a 38,5 l'anno.

Dato su cui lavorare, nell'epoca della transizione green e del rincaro del costo dell'energia, la quantità di energia solare pubblica calcolato sui kWatt di potenza installati su edifici pubblici per abitante: Savona è 68esima a livello nazionale con 1,89 kWatt.

«I numeri che emergono dall’analisi scientifica degli indicatori ambientali non sono confortanti - spiega quindi Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria Tre capoluoghi su quattro della nostra regione retrocedono rispetto allo scorso anno e La Spezia, pur vantando un'ottima posizione nella classifica, ha criticità urgenti da affrontare. I sindaci e gli assessori all'ambiente dei quattro comuni capoluogo ci auguriamo affrontino con urgenza i parametri più critici per garantire una migliore vivibilità delle città, degli spazi a disposizione della collettività con azioni utili a garantire la salute dei cittadini e un argine all'emergenza climatica».

Se infatti a Savona non si può certo festeggiare, la sensazione è condivisa anche da Imperia e Genova, anch'esse in discesa nella classifica nazionale. Il capoluogo di regione passa dalla 37° al 53° posizione, mentre a ponente si crolla dal 54° al 70° posto.

Redazione

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