Formalizzare una richiesta d'incontro urgente al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile guidato da pochi giorni da Matteo Salvini, affiancato dal ligure Edoardo Rixi, "per conoscere le intenzioni del Ministero e definire un percorso condiviso di soluzione" alla vicenda riguardante l'impianto funiviario tra il porto di Savona e la Val Bormida.
E' questo il prossimo passaggio, al quale è auspicata la presenza di tutti gli attori finora coinvolti (sindacati, Regione, Provincia, Comuni di Cairo e Savona, le due strutture commissariali per la ricostruzione e per la gestione, e l'Unione Industriali provinciali) che arriva da Cgil, Cisl e Uil dopo l'incontro odierno in Regione convocato dall'assessore allo Sviluppo Economico regionale, Andrea Benveduti.
Durante la mattinata, alla presenza dei commissari Maugliani e Signorini, i sindacati hanno esposto la propria preoccupazione per la scadenza a fine novembre della cassa integrazione per i lavoratori, che verrà prorogata almeno fino al 31 dicembre. Ma anche per conoscere i tempi della ricostruzione dopo i danni alluvionali del 2019.
Criticità finora non ancora risolte per le quali sono arrivate alcune risposte: "Se da un lato il dottor Signorini ha comunicato la volontà di velocizzare l’iter d'acquisizione della gestione dell’impianto e della presa in carico dei lavoratori da definirsi entro la fine del 2022, dall’altro l’ingegner Maugliani ha evidenziato importanti ritardi rispetto alle tempistiche di ricostruzione della parte di impianto danneggiata dovuti a problemi riscontrati con l’azienda affidataria dei lavori di ripristino che causeranno un ritardo di oltre 12 mesi rispetto alle previsioni".
Insomma, se qualche chiarimento si è avuto, ora la palla per conoscere il futuro dell'impianto, che i sindacati ricordano essere "strategico ai fini del collegamento tra attività portuali e retroportuali, rispondendo altresì a criteri di sostenibilità ambientale nella possibile integrazione con il trasporto su ferro", passa agli uffici romani.
E quindi, conclude il sindacato "non è più differibile l'assunzione di un indirizzo chiaro e definitivo da parte del Ministero competente".