Modifica della fase transitoria prolungandola a tre anni e non 24-36 mesi, la governance, le tariffe, il piano industriale e i patti parasociali.
Queste le criticità che sono emerse durante l'assemblea dei sindaci nel quale è stato discusso e votato il passaggio al gestore unico dei rifiuti.
Entro il 31 dicembre infatti il procedimento dell'affidamento in house del servizio di raccolta rifiuti urbani a Sat sarà effettivo e allo stato attuale, sono 65 i comuni del savonese (dei 69 totali sono escluse Savona e tre che sono nell'ambito territoriale imperiese) che hanno dato vita all'acquisizione delle quote societarie dell'azienda con sede a Vado Ligure.
La nuova società quindi potrà subentrare nella gestione del servizio a partire dall'1 gennaio 2023 facendo partire quel periodo di transizione di circa 24/36 mesi in cui saranno poi definiti tutti i dettagli per affinare le singole specificità dei comuni, acquisendo anche le buone pratiche portate avanti fino ad oggi nei singoli territori.
Unanime nell'ultima riunione di ottobre svolta a Palazzo Nervi tra diversi comuni (Alassio, Albenga, Albisola Superiore, Borghetto Santo Spirito, Cairo Montenotte, Cisano sul Neva, Finale Ligure, Laigueglia, Loano, Pietra Ligure, Vado Ligure e Varazze) e Sat, era stata la volontà di accelerare le procedure e concludere a breve l'affidamento, fissando quindi date puntuali per ricevere le ultime indicazioni di confronto da parte dei singoli comuni e approdare, alla fase deliberante della documentazione nel consiglio provinciale di domani, venerdì 4 novembre.
"Ritengo sia prevalente l'indirizzo del percorso in house perché è un fallimento fare un passo indietro. Ricordiamo che però abbiamo approvato un piano industriale sul quale si sono spese un fiume di parole, non sappiamo con esattezza quale sarà il nostro margine di intervento sul piano e a che prezzo. È una situazione quindi di incertezza - ha detto il sindaco di Borghetto Giancarlo Canepa - Sulla governance non se n'è ancora parlato, il controllo analogo verrà affidato alla Provincia ma i comuni più piccoli vogliono sapere quando potranno dire la loro. In più aleggia l'ipotesi che la Regione possa rivedere le competenze degli Ato, ed è un aspetto che preoccupa i comuni. Se un cittadino mi chiede se abbiamo fatto la scelta migliore non so ancora rispondere. Si poteva fare meglio e mi ci metto di mezzo anche io".
"Tecnicamente estendo le preoccupazioni sui 24-36 mesi, devono essere mantenuti i 36 mesi come detto nell'ultima riunione. Credo che la strada intrapresa sia quella da portare in fondo ma sulla governance e ciò che succederà nei prossimi tre anni ho dei dubbi" ha proseguito il sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi.
"Il fatto di invitare i sindaci a diventare soci è giusto ma devono sedersi intorno ad un tavolo per siglare i patti parasociali. Qualsiasi comune deve avere la possibilità di interloquire nelle strategie e negli investimenti di una società, è un tema che deve essere affrontato nei patti e nello statuto. Siamo ai primi di novembre e sono un po' preoccupato anche perché tutto deve concludersi entro la fine dell'anno" il commento del primo cittadino di Finale Ugo Frascherelli.
"Questi 36 mesi devono servire a riempire di contenuti quello che stiamo facendo oggi, molte situazioni hanno un alone di incertezza, sulla governance, le modalita di raccolta, i costi, le stesse questioni legate ai patti parasociali rimangono aperte e in una prima fase di transizione e poi gestione vanno chiarite e soprattutto deve essere dato a tutti la possibilità di interloquire in maniera chiara con il gestore" puntualizza Daniele Buschiazzo di Sassello.
"Credo che ci sia necessità di strumenti amministrativamente e giuridicamente per prevedere aspetti dove ci sono discrasie. Chiedo che venga inserito un elemento che vada a rivedere diverse situazioni che ci consentano di intervenire" specifica il sindaco di Quiliano Nicola Isetta.
Critico e preoccupato il primo cittadino di Stella Andrea Castellini: "Il piano di Contarina è inadatto e insufficiente a questo territorio, soli 36 mesi non bastano ai 65 comuni per riuscire ad avere i giusti compromessi. Oggi noi stiamo firmando una cambiale in bianco dove speriamo che qualcosa cambi. Non abbiamo mai visto gli operatori di Contarina sul territorio a valutare le esigenze e noi piccoli comuni siamo in difficoltà con questo cambiamento, tornare indietro è pericoloso".
"Al primo di gennaio subentra Sat e siamo al 3 novembre e non sappiamo come gestiranno, devono farsi carico da qui a dicembre di dare sicurezza a noi, ai cittadini. L'ufficio tributi è disperato per la futura gestione della bollettazione, è necessario e fondamentale prevedere intervenire su alcuni aspetti" ha dichiarato il sindaco di Tovo San Giacomo Alessandro Oddo.
"Minori costi e maggior servizi, il fatto che l'in house può essere dato per un risparmio ai clienti ed un servizio migliorativo è fondamentale per procedere su questa strada" continua il sindaco di Laigueglia Roberto Sasso del Verme.
"Abbiamo affrontato tanti temi che sono complessi ma questa votazione mi sembra poco convinta. Se avessimo fatto una gara privata? Capisco tutto, ci mancherebbe, oggi si è dovuto dare anche modo a Sat di poter andare a fare qualche interlocuzione ma a che titolo 6 mesi fa l'azienda andava a farle? In questo mese e mezzo non penso ci accoltelleremo tra di noi per i patti parasociali - ha dichiarato il sindaco di Cisano sul Neva Massimo Niero - La partita era tra una cosa che noi possiamo decidere e un privato che invece andava a decidere. Oggi segniamo una cosa epocale per la provincia di Savona, ci prendiamo le nostre responsabilità, stiamo facendo una cosa nel rispetto dei cittadini, dando la possibilità ad una nostra società di operare in un settore importante".
"Dobbiamo dire alla comunità che abbiamo lavorato con senso di dovere soprattutto per i sindaci che non erano in Sat. Le specificità dei territori le manteniamo però Sat deve avere il cappello che ad oggi non ha" ha precisato Monica Giuliano, sindaco di Vado Ligure.
A margine dell'assemblea è stato il presidente dell'ente, Pierangelo Olivieri, a cercare di fare chiarezza alle perplessità sollevate dai colleghi. In primis sulla durata della fase transitoria: "Ci eravamo lasciati volutamente questa forbice, avevamo già considerato indiretta o integrata la proposta di delibera che sarà portata domani in Consiglio Provinciale e sulla quale oggi i sindaci erano chiamati a dare un parere".
"Al più tardi nella giornata di domani - ha precisato il presidente - perverrà il documento con la sintesi delle risposte alle osservazioni pervenute da circa 35 comuni nelle settimane scorse e anche su questo confido che riusciremo a risolvere direttamente alcuni dei problemi e ne approfondiremo altri che potranno essere definiti per aree omogenee".
La parte politicamente più specifica e delicata sotto certi profili sarà il passaggio a quella che lo stesso Olivieri definisce "Sat 4.0", ossia quella dell'adeguamento societario evocato dal sindaco vadese Giuliano: "Convocherò nelle prossime ore un gruppo di lavoro ristretto che abbiamo costituito per avere una prima sede di confronto il prossimo 15 novembre. Abbiamo già delle bozze e su quelle potremo lavorare trovando una sintesi. Oggi e domani sono date importanti perché Sat diventa il soggetto affidatario, quando l'ultimo passaggio diventerà effettivo lo sarà compiutamente e nel 2023 il sistema potrà andare a regime".
La chiosa non poteva quindi che essere sulle criticità e le diversità di un territorio disomogeneo come quello della nostra provincia e la preoccupazione dei primi cittadini che dovranno quotidianamente affrontare il cambio di sistema di raccolta.
"Il piano economico-finanziario lo abbiamo approvato sia dall'assemblea dei sindaci che nel Consiglio Provinciale. Bisognerà andare verso un'omogenizzazione delle pratiche. Abbiamo un territorio composito, dalla costa all'entroterra, con specificità e quindi un conto è fare un'area omogenea in Pianura Padana, un conto è nella provincia di Savona. Ma a questo stiamo lavorando" conclude Olivieri.
Dopo un'ampia discussione con oltre 20 interventi, è stato assunto parere favorevole con 46 comuni favorevoli e 2 astenuti Loano e Calice Ligure.