/ Attualità

Attualità | 01 novembre 2022, 15:48

Albenga, la sfida di Chiara Piras: “Il diabete di tipo 1 non è un limite, arrivata in finale in una gara di Crossfit. Tutti possono farlo”

È forte il suo impegno nella condivisione di testimonianze e consigli attraverso il suo blog e i suoi canali social per aiutare altre persone con il suo stesso problema

Albenga, la sfida di Chiara Piras: “Il diabete di tipo 1 non è un limite, arrivata in finale in una gara di Crossfit. Tutti possono farlo”

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Chiara Piras, di Albenga, fu discriminata durante la selezione per un posto da barista a Genova. La avrebbero assunta, ma quando il titolare del bar scoprì che Chiara aveva il diabete di tipo 1, niente da fare: esclusa.

La prima reazione? “Ha ragione lui. Se non mi accetto io, perché dovrebbe accettarmi lui?”, si era detta Chiara. Era il 2016 e c’è voluto un po’ di tempo per metabolizzare certe sconfitte.  Chiara non si amava e per tutta risposta, era sempre più “indisciplinata”. Finché i valori delle analisi completamente sballati non le fecero comprendere che non poteva continuare a percorrere quella strada. Allora stop. Inversione di marcia e, con tenacia e convinzione, riprende la sua vita in mano, a partire dallo stile di vita più sano.

Oggi Chiara ha 28 anni, lavora come bidella presso la scuola elementare Tomaso Paccini ad Albenga, cura il blog “Nodulcisinfundo” con informazioni, consigli e testimonianze di vita legate al diabete di tipo 1, è buddista ed è reduce dalla sua prima gara di “Crossfit”.

Sono arrivata in finale, gareggiando con ragazze molto più brave di me. D’altra parte – spiega Chiara con entusiasmo -, mi dedico a questa attività in palestra solo da un anno e mezzo. Mi sono sorpresa di me stessa!”. È felicissima nel raccontare a Savonanews la sua esperienza. “Rappresenta davvero la sfida con me stessa per il miglioramento personale. C’è quell’adrenalina positiva, quella ricerca continua del primo posto, o di quello più alto in classifica, che mi fa sentire bene”.

Chiara ora ha fatto pace con il destino che ha voluto per lei una convivenza a vita con una malattia che proprio non accettava e precisa: “Tante persone pensano che il diabete venga perché mangi tanti dolci. Ma ci sono differenti livelli. Il tipo 1, quello di cui sono affetta io, ti arriva e basta. Avevo 7 anni e mezzo quando me lo diagnosticarono”.

Chiara, grazie a una ferrea disciplina che l’ha guidata verso uno stile di vita salutare, ha perso 16 chili, si muove meglio e le sue performance sportive sono certamente più gratificanti. “In questa mia prima gara mi mancava l’esperienza ed ero notevolmente in ansia – spiega -, ma avevo la piena convinzione di ciò che volevo fare, o almeno provare a fare. E la tenacia è tanto, è tutto, infatti, benché non fossi al livello delle altre ragazze, sono arrivata comunque in finale. Io sono felicissima così, neanche me lo aspettavo”.

Per avere risultati ci vuole costanza – puntualizza -. Io mi alleno 5 o 6 volte a settimana e non mi precludo nulla. Non voglio fare pena, ma uso la patologia come incentivo per fare sempre meglio. Con il mio blog e i miei profili social desidero condividere la mia esperienza con chi ha il mio stesso problema e lasciare un messaggio importante: ci sono cose più gravi e il diabete di tipo 1 non può e non deve essere un limite. Non ci può limitare, possiamo vivere normalmente, se non ci adagiamo. Ci vuole forza e convinzione, ma se ce l’ho fatta io, tutti possono farlo, basta esserne convinti”.

Chiara gareggerà ancora, o quella appena vissuta era solo una prova a cui sottoporsi per smarcarla dalle sfide personali? “Certo! Eccome se gareggerò ancora! Esperienza bellissima”.

Maria Gramaglia

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium