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Attualità | 28 ottobre 2022, 16:25

Andora, rinasce Borgo Castello grazie ai fondi del Pnrr: "Non solo recupero dei luoghi, ma anche della vita, dell'economia e delle attività" (FOTO e VIDEO)

Presentato ufficialmente il progetto che offrirà esperienze uniche in Liguria, diventando un ulteriore polo attrattivo sia a livello turistico che culturale

Andora, rinasce Borgo Castello grazie ai fondi del Pnrr: "Non solo recupero dei luoghi, ma anche della vita, dell'economia e delle attività" (FOTO e VIDEO)

Nell'ambito del Piano Nazionale Borghi del Pnrr Cultura, sono stati assegnati 20 milioni di euro per il rilancio di Borgo Castello ad Andora. Il progetto, all'insegna dello slogan "Remember the past to build the future" (ricordare il passato per costruire il futuro ndr) è stato presentato quest'oggi nel corso di un evento appositamente dedicato, al quale hanno preso parte il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il noto critico d'arte Vittorio Sgarbi.

Il progetto prevede il recupero dell’assetto urbano nel rispetto dei beni archeologici e del complesso monumentale, il recupero di 109 unità abitative residenziali e la realizzazione di un albergo diffuso e di un polo museale d’eccellenza, il recupero dei terrazzamenti a scopo agricolo. Gli interventi chiave riguardano la riqualificazione del “Paraxo”, il nucleo centrale del Castello, dove sorgerà un polo espositivo di pregio, sede di esposizioni temporanee ed esperienze multimediali immersive; la creazione del Giardino botanico “Orto del Muto”, ricco di piante rare di origini antiche ed esotiche in parte provenienti dai Giardini Hanbury, all’interno del quale si godranno esperienze interattive; il percorso archeologico e storico che prevede la ricostruzione di una buona parte dei ruderi presenti all’interno dell’area e la creazione di un vero tour immersivo in 3D dinamico, che consentirà al visitatore di muoversi realmente in un’altra epoca della storia, vivendo direttamente una esperienza unica; il parco agricolo esperienziale, all’interno del quale verranno recuperate antiche attività della tradizione rurale e artigianale locale (molino, panetteria, frantoio, cantina, caseificio, laboratorio di cucina), anche tramite il recupero di antichi prodotti agricoli antichi. Si condurranno i visitatori a realizzare con le proprie mani il pane, l’olio, il formaggio.

"Abbiamo simbolicamente aperto il Palazzo e l'Orto del Muto nel cuore di Borgo Castello da decenni chiusi - spiega il sindaco di Andora, Mauro Demichelis - Nei prossimi mesi opererà un cantiere unico: una miriade di professionalità e competenze saranno al servizio di una progettazione complessa, unica in Liguria sia per le idee che per gli esiti attesi. Un laboratorio di competenze d'eccellenza che vedrà sul campo archeologi e informatici, ricercatori di botanica e conservatori d'arte, architetti, artigiani, esperti in realtà aumentata. Sintetizzando, a Borgo Castello nel 2026 le pietre antiche convivranno con cablaggi moderni".

"In questo nucleo antico, si tornerà a risiedere, lavorare, coltivare i campi secondo metodi antichi. Sarà ricostruito il nucleo abitativo antico e nei carruggi e gli edifici saranno popolati da personaggi del passato grazie alla realtà aumentata. Il Palazzo dove ci troviamo diverrà un polo culturale d'eccellenza ove potranno essere ammirare opere d'arte di grandissimo valore. L'obiettivo è ambizioso e realizzabile.  creare un'attrattiva unica nel ponente ligure che darà posti di lavoro nei settori tecnologici, agricolo, culturale e nella ricettività turistica con la sua anima reale e virtuale" ha aggiunto il primo cittadino.

"Voglio esprimere un mio personale ringraziamento a Regione Liguria, ai suoi uffici e a tutte le strutture periferiche, quali Filse e IRE, per il prezioso lavoro fatto. Al nostro Presidente Giovanni Toti per il grande sostegno, che ha sempre dato al nostro territorio e che, sono certo, non farà mancare neppure in futuro, all'On. Ilaria Cavo, già Assessore Regionale alla Cultura, per la straordinaria lungimiranza con cui ha dato voce alle progettualità dei comuni" ha proseguito Demichelis.

"Ringrazio Anci Liguria e il suo Direttore Pierluigi Vinai, per l'attenzione che ha sempre avuto alle esigenze di tutti i comuni liguri, nessuno escluso, favorendo processi di affiancamento, formazione tecnica, aggregazione e crescita degli amministratori dei comuni liguri. Con Anci Liguria stiamo aprendo una collaborazione fattiva sul progetto di Borgo Castello. Grazie al Soprintendente ai Beni Culturali per il prezioso contribuito che sarà chiamato a dare a questa rigenerazione. Grazie alla diocesi di Albenga Imperia e a Sua eccellenza reverendissima Guglielmo Borghetti. Grazie alla fondazione Cavallini Sgarbi, all'Università di Genova, alle realtà economiche che hanno dato forza al progetto, a coloro che ci aiuteranno a creare valore d'impresa come la Camera di Commercio e l'Unione Industriali, ai dirigenti, funzionari e tecnici comunali che mi hanno seguito in questo obiettivo che volevo realizzare fortemente. Ascoltando i loro interventi sarà più chiaro il percorso che stiamo intraprendendo e il valore che vogliamo assolutamente consegnare non solo agli andoresi, ma all'intero comprensorio ligure" ha dichiarato ancora il sindaco.

Lo sviluppo dell'opera che dovrà essere realizzata entro il 2026, ha un indiscusso interesse scientifico e di ricerca (il comune è stato già contattato per tesi universitarie), ma il lavoro sul campo, in base all'accordo, potrà avvalersi anche delle competenze delle Facoltà universitarie per le fasi di sviluppo del progetto. 

L'Università degli Studi di Genova e il comune di Andora hanno infatti definito la collaborazione reciproca in attività di ricerca, sviluppo ed innovazione nei settori dell' archeologia, relativamente all'indagine preventiva, alla campagna di scavi e alla ricostruzione storica dell’evoluzione del borgo, nella progettazione architettonica e nella progettazione per la progettazione e la realizzazione di un giardino botanico. "Una sinergia importante per garantire le migliori risorse scientifiche allo sviluppo e alla realizzazione del progetto" ha spiegato il sindaco Demichelis.

"Non sarà un recinto della memoria, ma uno spazio si memoria dove si vivrà la quotidianità del futuro" il commento del prof Fabrizio Benente, prorettore dell'Università degli studi di Genova.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede infatti il finanziamento di 21 progetti pilota (uno per Regione e Provincia Autonoma) per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi caratterizzati da un indice di spopolamento progressivo e rilevante.

Si tratta di un piano di grande rilevanza che mette in campo una articolata serie di azioni con l’obiettivo di recuperare, valorizzare e in prospettiva permettere il ripopolamento di uno dei borghi storici più affascinanti del savonese – spiega il presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria Giovanni Toti - Regione Liguria crede fortemente in questo progetto, prova ne è il fatto che il disciplinare d’obblighi, necessario per consentire l’effettivo avvio delle attività previste, è stato il primo documento attuativo in assoluto ad essere sottoscritto dalle Regioni e dai Comuni con il Ministero della Cultura a livello nazionale. L’obiettivo - aggiunge – non è semplicemente il recupero dei luoghi, ma anche della vita, dell’economia e delle attività. Nel 2026 non sarà consegnata una scatola vuota, ma posti di lavoro nei settori della cultura, dell’agricoltura, del turismo e della nuove tecnologie”.

Borgo Castello offrirà esperienze uniche in Liguria, diventando un ulteriore polo attrattivo sia dal punto turistico che culturale: “Grazie alle nuove tecnologie – aggiunge Toti – si potenzierà ancora di più l’esperienza collegata a un luogo straordinario come questo: con la realtà aumentata i visitatori potranno scegliere fra l’esperienza tangibile del borgo e quella 'virtuale', in cui gli scenari reali si animeranno di figure e attività del passato semplicemente indossando un paio di visori. Non sarà una visione da provare chiusi in una stanza, ma calata nella realtà, da vivere passeggiando per il borgo”.

"Con la cultura mangeremo sempre più in futuro - ha sottolineato ancora il presidente della Regione L'Italia può vantare il 70% di patrimonio culturale nel mondo: siamo una super potenza assoluta sulla cultura. Il mondo va avanti, ma la memoria del passato non va persa: questo è un progetto bellissimo, curato nel dettaglio".

Maria Gramaglia

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