Attualità - 27 ottobre 2022, 08:20

Consorzio Acque, Bonifacino non si dimette: "Dispiaciuto che i soci non abbiano più fiducia in me, sempre fatto interessi dell'azienda"

Nell'occhio del ciclone il presidente dopo una riunione in comune a Savona tra gli enti che gli hanno comunicato "che è venuto meno il rapporto di fiducia"

"Non mi dimetto, se è invece una richiesta per la mia revoca, convocherò l'assemblea".

È dispaciuto Alberto Bonifacino, presidente del Consorzio Depurazione Acque del savonese leggendo la nota con la quale un gruppo di 15 sindaci del savonese, il sindaco Marco Russo su tutti (il comunicato arriva direttamente dal suo ufficio stampa), soci della società, gli hanno comunicato "che è venuto meno il rapporto di fiducia" con una lettera che gli verrà recapitata nella giornata di oggi.

Gli enti soci si erano infatti riuniti ieri a Palazzo Sisto proprio per discutere di Bonifacino e di ciò che è avvenuto negli ultimi giorni.

L'avvocato, presidente dal 2021, aveva presentato due esposti alla Procura nello stesso giorno in cui Nanni Ferro era stato eletto, dopo settimane di discussioni, presidente di Acque Pubbliche Savonesi.

Bonifacino aveva puntato il dito contro le condotte messe in atto dal primo cittadino Russo e l'assessore alle società partecipate Silvio Auxilia.

"Nella mia breve carriera non mi sono mai trovato di fronte al fatto che un amministratore pubblico (l'assessore Auxilia. ndr) mi contestasse la scelta di aver richiesto il parere a due consulenti - aveva detto Bonifacino - Mi sono infatti visto notificare 190 pagine dalla guardia di finanza con una caterva di contestazioni anche gravi. Ho ritenuto quindi di dover rivolgermi a consulenti di fama non del posto per capire".

Il presidente aveva fatto riferimento alle presunte anomalie sui bilanci 2017-2019 del Consorzio Depurazione Acque e al verbale delle fiamme gialle che contestava diversi aspetti.

Oggetto dell'altro esposto anche il sindaco che secondo quanto specificato da Bonifacino avrebbe 'forzato la mano' per convocare l'assemblea del consiglio del consorzio per la nomina di Ferro.

La nomina del nuovo presidente di Aps aveva sollevato perplessità poiché proprio Ferro era il presidente del consorzio del depuratore di Savona nel 2017, anno il cui bilancio era finito recentemente nel mirino della Guardia di Finanza: secondo le fiamme gialle, infatti, nei bilanci 2017-2019 non sarebbero stati iscritti i debiti verso gli enti locali per il rimborso delle rate dei mutui e ciò potrebbe comportare gravi responsabilità dal punto di vista civile e penale.

Di tutta risposta era arrivata la replica di Russo e Auxilia: "Leggiamo le parole gravissime e irresponsabili da parte del presidente del Consorzio che non meritano replica perché non intendiamo scendere a questo livello. Diciamo solo che chiariremo la correttezza del nostro operato nelle sedi deputate e ci riserviamo inoltre di tutelare la nostra immagine e quella dell'istituzione che rappresentiamo nelle sedi opportune".

"Non comprendo bene se l'intenzione degli azionisti è procedere alla convocazione di un'assemblea per la mia revoca e io nel caso lo farò o se si fa una dichiarazione di principio e basta - il commento a caldo ieri di Bonifacino -  Ovvio che in entrambi i casi sono dispiaciuto e non comprendo quali possano essere le ragioni che portano a questo venir meno della fiducia".

"Non capisco se non devo procedere a redigere il progetto di bilancio, se non devo tutelare il patrimonio aziendale, se non devo usare i 2 milioni e 700 euro di fondi Pnrr per ottimizzare e ampliare l'impianto di sanificazione fanghi della depurazione".

L'avvocato fa infatti riferimento al capannone da anni affittato per 1900 euro ad Ata in via Caravaggio (utilizzato come centro raccolta rifiuti) di proprietà proprio del Consorzio, che lo stesso vorrebbe riavere in mano per attuare il progetto di ampliamento.

"Le aree sono sature e il capannone ci servirà per l'ampliamento. Per questo il 23 novembre in udienza in Tribunale chiederò al giudice (ricordando che comunque Ata ha sempre pagato i canoni. ndr) che venga accertato che il contratto d'affitto si concluderà il primo di aprile".

"Sono dispiaciuto che i soci non abbiano più fiducia in me. Ritengo di aver tentato e di tentare di fare gli interessi dell'azienda" conclude Alberto Bonifacino.