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Attualità | 18 ottobre 2022, 11:10

No alle morti sul lavoro, presidio dei sindacati davanti alla Prefettura (FOTO e VIDEO)

Nel periodo 2012-2021 in Liguria 343 morti di cui 69 nel savonese; la media giornaliera delle denunce in Liguria è molto elevata e pari a 52 (51,7) di cui a Savona più di 10 (10,1)

No alle morti sul lavoro, presidio dei sindacati davanti alla Prefettura (FOTO e VIDEO)

Aggiornamento ore 12.00 

"Abbiamo sollecitato la Prefettura a convocare entro brevissimo un incontro tra tutti quelli soggetti preposti alla prevenzione e ai controlli della provincia di Savona (Inps, Inail, Asl, ispettorato) al fine di iniziare una discussione più generale sui contenuti del documento di Cgil, Cisl e Uil di Savona scaturito dall'assemblea di tutti gli rls e Rlst della provincia dello scorso 16 marzo - ha detto Andrea Pasa al termine dell'incontro con il vice Prefetto - Più investimenti in personale, meno contratto precari, stop alle deroghe in peggio su orari di lavoro e soprattutto più formazione partendo dalle scuole. La Prefettura si è impegnata a convocare il tavolo locale entro i primi di novembre per iniziare la discussione".

 

Un presidio con successivo incontro dal Prefetto Enrico Gullotti per dire no alle morti sul posti di lavori.

I sindacati unitariamente questa mattina davanti alla Prefettura di Savona hanno espresso tutta la loro preoccupazione contro una criticità che purtroppo si verifica sempre più costantemente in Italia ma anche in provincia di Savona. Non ultimo, il decesso di Claudio Recagno, 58enne di Albenga che ha perso la vita travolto da un muro all'interno del giardino di un'abitazione privata in località Maglioni ad Andora dove era in corso un intervento edilizio.

Nella provincia di Savona da gennaio ad agosto 2022 le denunce di infortunio sono 3.582, maglia nera dell’intera Liguria.

Nel 2021 sono stati oltre 1.400 i morti in Italia; nel periodo 2012-2021 in Liguria 343 di cui 69 in Provincia di Savona; la media giornaliera delle denunce in Liguria è molto elevata e pari a 52 (51,7) di cui a Savona più di 10 (10,1).

"Non c’è più tempo, non siamo disponibili ad attendere oltre, continuando a contare lavoratori e studenti infortunati o addirittura morti sul lavoro o durante un’esperienza formativa in azienda. Occorre intervenire subito con provvedimenti in grado di fermare questa strage. Le istituzioni preposte si facciano immediatamente carico di questa situazione insostenibile. Imprese, organi di vigilanza e associazioni di categoria si assumano le proprie responsabilità a partire dalla ferma posizione di non derogare i contratti collettivi nazionali di lavoro su orario e sicurezza" dicono Andrea Pasa (Cgil), Simone Pesce (Cisl) e Sheeba Servetto (Uil).

"Chiunque esca la mattina dalla propria casa per andare a lavorare o per un’esperienza formativa prevista dal proprio percorso di studi, deve avere la certezza di tornarvi la sera. Le morti sul posto di lavoro non sono incidenti ma veri e propri omicidi -  hanno proseguito - È bastato che la morsa della pandemia allentasse lievemente la sua presa e consentisse di riprendere in modo più regolare tutte le attività lavorative, con i ritmi e i carichi di lavoro di sempre, che il dramma delle morti sul lavoro, per cause diverse dal Covid-19, si riproponesse con la tragica “ordinaria” frequenza. In questo momento in cui per il nostro Paese risultano prioritarie la ripresa e la ripartenza, va alzata ulteriormente l’attenzione sulle misure di prevenzione e protezione e sul rispetto della normativa poiché un lavoratore o una lavoratrice che escono di casa per andare a lavorare hanno il diritto di tornarci sani e salvi: la vita delle persone deve essere un valore collettivo superiore al profitto". 

"Il sindacato confederale savonese ha da tempo delle proposte costruite insieme alle delegate e ai delegati della Provincia di Savona nell’assemblea del marzo scorso e inviate al Prefetto di Savona con l’obbiettivo di potenziare i controlli e quindi ridurre gli infortuni. Nell'incontro del 18 ottobre presenteremo ancora una volta le nostre proposte, nazionali e locali, chiedendo alla Prefettura di convocare al più presto una riunione con tutti i soggetti preposti al controllo e alla prevenzione in Provincia di Savona e al Provveditore agli Studi della Provincia di Savona.

Le proposte delle organizzazioni sindacali unitariamente:

Patto per la salute e sicurezza sul lavoro 

1) formazione come diritto universale ed esigibile di ogni lavoratore e lavoratrice: nessuno/a al lavoro senza una preparazione ed un addestramento adeguati. Formazione anche per i datori di lavoro e per coloro che intendono aprire un’attività; 

2) inserimento nei programmi scolastici, almeno delle scuole superiori, della materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le ragazze ed i ragazzi che oggi sono a scuola/università, saranno le lavoratrici/i lavoratori, le imprenditrici /gli imprenditori, le libere professioniste/i liberi professionisti di domani. Devono poter comprendere il valore della vita umana anche sul lavoro. Devono poter conoscere quando è importante proteggersi e proteggere. Rispettare le norme per la sicurezza, non è questione burocratica ma significa rispettare la vita propria e altrui; 

3) miglioramento delle ispezioni in quantità, qualità e frequenza attraverso la giusta e necessaria riforma del livello istituzionale di indirizzo e programmazione, l’integrazione delle banche dati disponibili, lo sviluppo di tutti i servizi di prevenzione e per la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso assunzioni mirate e finanziamenti ad hoc e tramite la realizzazione di una anagrafe degli RLS/RLST consultabile e utilizzabile presso le sedi regionali dell’INAIL; 

4) investimento, tramite l’INAIL, di risorse sulla ricerca, sia per proteggere i lavoratori e le lavoratrici utilizzando la tecnologia innovativa, sia per accompagnare le modifiche ormai veloci delle modalità lavorative, per mettere al centro la protezione della persona; 

5) generalizzazione e rafforzamento della rappresentanza sindacale dei lavoratori in tutti i contesti e settori; 

6) valorizzazione della contrattazione come misura di prevenzione: tornare a contrattare gli orari, i turni, l’organizzazione del lavoro come elemento cardine di miglioramento continuo; 

7) qualificazione delle imprese e patente a punti, per determinare regolarità rispetto alle norme su salute e sicurezza, legalità e piena applicazione dei CCNL al fine di contrastare il fenomeno dell’aggiudicazione di appalti e subappalti ad aziende che comprimono i costi speculando sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori", concludono i sindacati. 

Luciano Parodi

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