Un Gran Concerto per don Gallo allegro, festoso, di revival all’insegna delle emozioni e della solidarietà.
Oggi al Teatro Ambra di Albenga, ad aprire la Lucio Fabbri & friendly, band formata da cinque elementi dalle unicità straordinarie. Lucio Fabbri, violinista della PFM, vincitore di numerosi Festival di Sanremo come direttore d'orchestra, ha infatti raccolto attorno a sé un gruppo di musicisti straordinari: Massimo Germini, chitarrista storico di Roberto Vecchioni, Roberto Gualdi, batterista della PFM, Paolo Bonfanti, blues man apprezzatissimo e per anni front man dei Big Fat Mama, Antonio Petruzzelli da tempo collaboratore dei più noti musicisti italiani e stranieri.
Un viaggio nella musica del livello più alto, con canzoni che hanno fatto la storia del cantautorato italiano, che ha visto cantare e applaudire tutto il pubblico, sempre partecipe e coinvolto.
La dolcezza musicale di Grazia Di Michele, accompagnata dalla sua inseparabile chitarra, ha portato parole e note di riflessione su temi attuali come i contrasti generazionali, le diversità, riuscendo a dare dignità anche agli amori passeggeri, quelli di una notte, di cui forse ci si vergogna un po’. Poi un toccante omaggio a Fabrizio De André.
Il pomeriggio si è dalla trascinante simpatia di Paki de I Nuovi Angeli, accompagnato alla chitarra da Marco Bonino, collaboratore di grandi artisti da Lucio Dalla a Ron.
“In accordo con Dori Ghezzi e Antonio Ricci dedichiamo questo appuntamento a don Gallo – sottolineano i Fieui di caruggi che, con la collaborazione del Comune, organizzano la manifestazione – per ricordare la straordinaria figura di un prete di strada, sempre vicino ai poveri e ai disperati e grande amico di Fabrizio De André. E da alcuni anni le offerte ricevute servono proprio a sostenere la Comunità da lui fondata: San Benedetto al Porto”.
Ma dal palco non è mancata una frecciata lanciata da Gino Rapa: “Al termine dell’evento dedicato al Premio Fionda non ci ha fatto piacere sentire qualcuno dire ‘adesso finito lo spettacolo vanno a cena a spese nostre’. No, i Fieui la cena se la pagano. La offriamo agli ospiti, ma non con le offerte, bensì grazie agli amici che ci aiutano consentendoci di poterlo fare. State tranquilli su questo”.
A chiudere, il primo cittadino, che ha esortato a seguire l’esempio di don Gallo: “Gli ultimi non lo sono per scelta e per questo vanno aiutati”.