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Politica | 13 ottobre 2022, 18:46

Spotorno, minoranze ancora all'attacco sulla riduzione delle commissioni: "In parte abolito il confronto democratico"

I due gruppi “Spotorno Obbiettivo 2026” e “Noi per Spotorno che vorrei” contro la scelta approvata dalla Giunta: "Un solo organismo svuotato di significato, il ruolo dei consiglieri senza incarico privato di partecipazione"

Spotorno, minoranze ancora all'attacco sulla riduzione delle commissioni: "In parte abolito il confronto democratico"

Tornano sulle vicende dell'ultimo Consiglio Comunale, svoltosi lunedì 10 ottobre, i gruppi di minoranza “Spotorno Obbiettivo 2026” e “Noi per Spotorno che vorrei”.

L'oggetto del contendere al centro della nota congiunta scritta “a otto mani”, che ha dato vita a un animato dibattito con la maggioranza, è sempre quello relativo al taglio delle commissioni previste nello statuto comunale e nel regolamento dell'assise cittadina che, con voto favorevole della sola maggioranza, sono state portate da tre a una, «per giunta svuotata di significato» commentano i consiglieri Ciccarelli, Caviglia Bardini, Spiga e Pendola.

«Dette commissioni, di carattere permanente, erano definite “di controllo e garanzia” e la presidenza veniva assegnata alla minoranza» ricordano dai banchi dell'opposizione, definendo quanto accaduto pochi giorni fa «l’epilogo di un anno in cui le commissioni non sono mai state né stabilite dalla maggioranza né tanto meno convocate. Portiamo quindi a conoscenza gli spotornesi che, per precisa scelta dell’Amministrazione Fiorini, per un anno non si è discusso di urbanistica, di salute, di bilancio, di manifestazioni, di cultura e sport».

Continuano quindi: «Dopo mesi di silenzio, ad aprile è pervenuta a noi gruppi consiliari di opposizione, da parte del sindaco, una proposta di modifica dello statuto che avrebbe visto la destituzione delle commissioni stesse, riassunte in una sola conferenza definita "intersettoriale". Una riduzione che subito ci era parsa svilire il confronto democratico e costruttivo in seno al consiglio. Le commissioni, in tutti questi anni, sono state strumento fondamentale per conoscere il funzionamento della macchina amministrativa, dibattere i problemi e confrontarsi tra consiglieri comunali nell'ambito del proprio mandato prima della votazione in consiglio. Le due minoranze hanno ritenuto corretto sostenere un confronto sedendosi al tavolo per senso del dovere e per evitare di non aver possibilità di replica alcuna. Infatti, l’opposizione è impossibilitata a opporsi per via dei numeri che assegnano alla maggioranza la possibilità di modificare a proprio piacimento il regolamento con maggioranza semplice, cambiando le regole della convivenza democratica nel nostro comune».

«Pertanto, pur in questa situazione sfavorevole, i nostri gruppi consiliari hanno ottenuto risultati che mettono quantomeno al riparo l'azzeramento del consigliere comunale, combattendo una battaglia che mai avremmo voluto combattere, anche per chi siede nei banchi della maggioranza e che si vede di fatto estromesso - sottolineano i quattro della minoranza - I consiglieri comunali che non ricoprono incarichi, che siano essi in maggioranza o in minoranza, si vedono infatti privati del diritto di partecipare e di rappresentare in commissione i propri intendimenti, se non per concessione di chi, presente in commissione, non intenda volontariamente lasciarli spazio o, come dice il sindaco in Consiglio, per impossibilità a partecipare per motivi personali. Le commissioni permanenti, a nostro vedere - aggiungono - sarebbero dovute essere incentivo al dialogo tra maggioranza e minoranza, non certamente solo strumento di ostruzionismo o mera polemica».

«Invitiamo quindi i cittadini ad ascoltare con quale protervia il sindaco abbia risposto alle nostre obiezioni in consiglio comunale, chiudendo il discorso con, citiamo testualmente: “noi, a differenza vostra, di commissioni ne abbiamo fatte per anni […] e possiamo parlare per esperienza diretta; da chi non ha mai fatto una commissione fare affermazioni come da chi le ha sempre fatte e dirette…ecc.” corrisponde al vero: non abbiamo mai partecipato alle commissioni permanenti e, viste le modifiche allo Statuto, mai lo faremo - proseguono Ciccarelli, Caviglia Bardini, Spiga e Pendola - Affermazioni del genere non sono offensive solo per chi scrive, ma anche per gli stessi consiglieri di nuova nomina che siedono sugli scranni della maggioranza: a fronte di certe affermazioni avrebbero dovuto sentirsi offesi dall’attestazione di ignoranza in materia e, se non opporsi, quantomeno astenersi nella votazione».

«In definitiva, riteniamo che ormai a Spotorno il confronto democratico sia stato in parte abolito e troviamo oltremodo oltraggioso che lo Statuto comunale venga modificato con la sola decisione della maggioranza» chiosano i due gruppi consiliari “Spotorno Obbiettivo 2026” e “Noi per Spotorno che vorrei”.

Redazione

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