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Attualità | 07 ottobre 2022, 16:30

Servizio mensa obbligatorio per gli alunni dell’Istituto Comprensivo Val Varatella: genitori infuriati, intervengono i sindaci: "Trovare una soluzione ponte per l'anno scolastico in corso"

Confronto tra primi cittadini di Borghetto, Ceriale e Toirano e il nuovo dirigente scolastico che ha deciso di far rispettare una norma del 2009 mai applicata negli ultimi anni

Servizio mensa obbligatorio per gli alunni dell’Istituto Comprensivo Val Varatella: genitori infuriati, intervengono i sindaci: "Trovare una soluzione ponte per l'anno scolastico in corso"

"In relazione alle legittime preoccupazioni di alcune famiglie riguardo alla comunicazione inviata qualche giorno fa dal Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Val Varatella, Dott. Andrea Rossato, in cui viene richiamato un obbligo normativo inerente alla frequenza scolastica e alla possibilità o meno di non usufruire del servizio mensa, apprendiamo che sulle varie chat dei genitori, dei rappresentanti delle classi e degli istituti stanno circolando comunicazioni prive di corrispondenza con la realtà e che hanno la sola conseguenza di generare ulteriore confusione in un momento in cui vi è già fin troppa incertezza".

Così Giancarlo Canepa, Luigi Romano e Giuseppe De Fezza, rispettivamente sindaci di Borghetto Santo Spirito, Ceriale e Loano. L'intervento dei primi cittadini fa riferimento alla nota dei giorni scorsi del nuovo dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Val Varatella, che ha scatenato le reazioni delle famiglie di Ceriale, Borghetto e Toirano abituate a far pranzare a casa i figli iscritti a tempo pieno.

Nella comunicazione firmata dal dirigente scolastico Andrea Rossato venivano informate le  famiglie "degli alunni iscritti al tempo pieno di 40 ore per la scuola primaria e a quello prolungato di 36 ore della scuola secondaria di primo grado" sulla mancata possibilità di richiedere la non fruizione della mensa "in quanto normativamente è tempo scuola a tutti gli effetti e l’astensione da essa sarebbe configurata come assenza da scuola. Di conseguenza si supererebbe il monte orario massimo di assenze consentito, rischiando di inficiare il superamento dell’anno scolastico e l’ammissione alla classe successiva".

"Innanzitutto - spiegano i primi cittadini - ci preme evidenziare che le amministrazioni comunali sono state avvisate dall’Istituto Comprensivo solo nello stesso momento in cui sono state avvisate le famiglie, anzi, a causa dell’invio da parte della scuola di un allegato sbagliato, siamo venuti a conoscenza del problema direttamente dalle numerose telefonate e messaggi ricevuti dai genitori infuriati che, erroneamente, ritenevano si trattasse di una decisione assunta dalla Scuola in condivisione con i Comuni i quali erano, in realtà, all’oscuro di tutto trattandosi peraltro, di materia di esclusiva competenza dell’Istituto. In conseguenza delle lamentele ricevute abbiamo richiesto un incontro urgente con il Dirigente Scolastico al fine di ricevere spiegazioni".

"Come sindaci ci siamo fatti portavoce delle istanze delle famiglie e pur riconoscendo la validità della normativa citata che risale al 2009, riteniamo anche noi, come i genitori, che dopo tredici anni in cui si è applicata una modalità differente consentendo, in alcuni casi, che determinati alunni potessero consumare il pasto a casa, l’inizio di applicazione di questa norma dovesse necessariamente essere comunicato in modo preventivo (e non successivo!) rispetto alle iscrizioni, lasciando ai genitori la libertà di decidere, in base alla propria situazione, se iscrivere i figli al tempo pieno oppure no" aggiungono Canepa, Romano e De Fezza.

"Dal confronto con il Dirigente, al quale hanno partecipato i sindaci di Borghetto e Ceriale oltre al vice sindaco di Toirano, si è ottenuto di congelare il contenuto della sua nota fino al 21 di ottobre, con l’impegno di trovare prima di allora una soluzione ponte per l’anno scolastico in corso. Ogni altra ricostruzione della situazione che vede coinvolti i Comuni non corrisponde al vero e non ha altra conseguenza se non quella di esasperare inutilmente gli animi".

"Invitiamo tutti, soprattutto le figure che hanno il compito di fare da tramite tra l’istituzione scolastica e le famiglie, a ponderare con maggior attenzione le informazioni diffuse nell’esclusivo interesse dei genitori e in particolare degli alunni" concludono i sindaci.

Roberto Vassallo

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