"La riapertura di via Bove, e la conseguente modifica dei sensi di percorrenza della stessa via, necessita di un intervento congiunto sulla segnaletica orizzontale e verticale che deve essere necessariamente eseguito contestualmente alla riapertura della strada, per evitare che indicazioni contrastanti possano generare pregiudizio alla circolazione stradale".
Questa la comunicazione del comune di Savona in merito alla tanto attesa riapertura della strada del quartiere leginese oggetto degli interventi di mitigazione del rischio idraulico del rio Molinero.
L'apertura della strada, inizialmente prevista per domani, venerdì 30 settembre (dopo il rifacimento dell'asfalto e le rifiniture sulla strada) è stata posticipata ai primi giorni della prossima settimana, a causa delle condizioni meteo che hanno impedito l'esecuzione della segnaletica orizzontale.
La riprogrammazione sarà presumibilmente decisa nella giornata di domani dopo un sopralluogo congiunto tra il settore lavori pubblici e la polizia Locale e il comune impotizza la riapertura per lunedì 3 o martedì 4 ottobre.
"In ogni caso è necessario che vengano spostate le auto che sono parcheggiate lungo il tratto di via Bove compreso tra via Buonarroti e via Cuneo (oggi strada senza sbocco) in quanto, dopo l'apertura di via Bove, le stesse saranno di ingombro alla circolazione in direzione levante (da via Cuneo verso Via Buonarroti), oltre ad impedire il rifacimento della segnaletica orizzontale" dicono dal comune di Savona.
Il cantiere poi ripartirà sotto via Bonini, nel tratto di via Stalingrado e di fianco allo stadio Bacigalupo.
"Ci sono ancora tre tratti fondamentalmente, poi non finisce lì c'è anche il pezzo sotto la ferrovia che hanno promesso di fare loro - aveva proseguito l'assessore ai lavori pubblici Lionello Parodi - infine l'ultimo tratto nell'area dei cantieri Solimano per il quale è previsto nell'ambito di sistemazione della zona del privato l'obbligo di effettuare l'operazione idraulica. Nel giro di due o tre anni potrebbero concludersi i lavori".
Gli interventi si erano prolungati più a lungo del previsto tra le proteste degli esercenti e dei residenti che avevano puntato il dito tra gennaio e febbraio e successivamente poi a giugno e luglio.