Urne aperte oggi dalle 7 alle 23. Si tratta delle prime elezioni che eleggeranno un Parlamento ridotto nei numeri dalla riforma costituzionale del 2020: si voterà per 400 deputati anziché 630 e per 200 senatori anziché 315.
Un'altra novità è rappresentata dall'abolizione del limite di età minimo per votare al Senato: oggi infatti, tutti gli aventi diritto con 18 anni di età potranno votare oltre che per la Camera dei Deputati anche per scegliere coloro che dovranno sedere al Senato. Per tale voto, in passato, bisognava attendere di aver compiuto il 25esimo anno di età.
Sono 215 mila e 153 i cittadini che hanno diritto di voto in provincia di Savona. Di questi 102mila e 215 sono uomini mentre ammontano a 112mila e 938 le donne. Nel savonese si contano 308 sezioni elettorali che verranno scrutinate non appena i seggi chiuderanno agli elettori, ovvero a partire dalle 23.
In tutta Italia gli elettori sono 50 milioni, 869 mila e 304, di cui 4.741.790 all’estero, in cui sono compresi anche i diciottenni. In Liguria in totale sono chiamati alle urne un milione, 195 mila e 266 persone. 556 mila e 882 sono uomini mentre le donne sono 628mila e 384; 1.790 invece, le sezioni elettorali.
Le istruzioni per il voto
Si può votare quindi sino alle 23 nel proprio comune di residenza. Chi si dovesse trovare già nel seggio allo scoccare dell’orario di chiusura sarà comunque ammesso al voto.
Quali documenti serviranno?
La tessera elettorale (che dovrà avere almeno uno spazio per il timbro del voto) oltre ad un documento di identità recante una fotografia. Nel caso in cui si abbia una carta d’identità scaduta è comunque possibile votare, purché la foto presente sul documento permetta il riconoscimento dell’elettore. Se, invece, si è in possesso di una tessera elettorale scaduta, deteriorata o piena sarà possibile rinnovarla recandosi presso l’anagrafe del proprio comune che sarà aperto e obbligato a rilasciarla durante tutto il lasso temporale utile per il voto (dalle 7 alle 23). Lo stesso vale anche nel caso in cui la tessera elettorale sia stata persa.
Le schede per votare saranno due: rosa per la Camera dei Deputati e gialla per il Senato. Per ogni coalizione o partito, nella parte alta è indicato il nome della candidata o del candidato al collegio uninominale, nella parte bassa la lista dei candidati nei collegi plurinominali con a fianco il simbolo del partito o della lista che li sostiene.
Si può apporre la propria preferenza:
solo sul nome della candidata o del candidato al collegio uninominale; in questo caso il voto si estenderà e sarà ripartito anche tra le liste sotto quel nome in proporzione ai voti ottenuti.
Si può anche scegliere di indicare il simbolo di una lista posizionata nei riquadri del proporzionale; il voto sarà automaticamente assegnato anche alla candidata o al candidato del collegio uninominale sostenuto da quella lista.
Si può, inoltre, segnalare la preferenza sia per il candidato all’uninominale sia per la lista o una delle liste che lo sostengono.
È considerato valido il voto anche qualora si faccia una “x” sia sul simbolo sia sulla lista di nomi candidati ai collegi plurinominali. In questo caso il voto viene assegnato anche al candidato dell’uninominale.
Quando il voto non è valido
Il ‘Rosatellum’ non ammette il voto disgiunto, ciò significa che non è possibile esprimere la propria preferenza per un candidato all’uninominale e per una lista diversa da quelle che lo sostengono. Il voto in questo caso non è valido come non lo è se si esprime la propria preferenza per un candidato specifico di una delle liste al collegio plurinominale scrivendo il nome a fianco. La scheda, inoltre, non è valida se ci si scrive sopra, ci si disegna o si usa una penna o una matita diversa da quella copiativa fornita dai presidenti e gli scrutatori.