Gli stati dell’Unione europea e anche il Regno Unito stanno mettendo in campo una serie di misure per attenuare l’impatto degli alti prezzi dell’energia che oltre a colpire gli utenti domestici stanno mettendo in ginocchio le imprese.
La crisi riguarda principalmente il gas naturale, usato anche per produrre l’elettricità, le cui forniture provenienti dalla Russia sono scarse da circa un anno e potrebbero azzerarsi come forma di ritorsione per le sanzioni imposte dopo l’invasione dell’Ucraina.
Da un lato si invitano cittadini e imprenditori ad un senso di responsabilità per contenere i consumi, ma dall'altro gli Stati devono necessariamente sostenere il tessuto economico che solo quest'estate aveva iniziato a riprendersi dopo gli oltre due anni di crisi dovuta alla pandemia Covid.
La Francia, ad esempio, si è impegnata a limitare l’aumento dei costi regolamentati dell’elettricità al 4%. Il governo ha chiesto alla società elettrica 'Électricité de France (EDF)', che controlla all’80 per cento, di vendere maggiori quantità di energia nucleare a basso costo alle concorrenti. In Germania, poi i lavoratori che pagano l’imposta sul reddito riceveranno una detrazione di 300 euro per compensare i prezzi alti dell’energia. Le famiglie con uno o più figli avranno un bonus di 100 euro per figlio, che raddoppia per quelle con reddito basso. Nel Regno Unito la neo premier ha presentato un piano per bloccare le bollette a un costo medio di 2mila e 500 sterline all’anno, per due anni. La misura verrà finanziata dal governo attraverso un maggiore ricorso al credito. Questo piano prevede inoltre il trasferimento alle società fornitrici di energia di 150 miliardi di sterline dai fondi dei contribuenti, che serviranno a compensare la differenza tra il prezzo pagato da queste aziende per acquistare l’energia all’ingrosso e il prezzo massimo al consumo stabilito dalle autorità.
Ed è proprio a questi paesi che bisogna guardare per contenere il 'caro bollette' anche sul nostro territorio. Ne abbiamo parlato con l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Andrea Benveduti, che oggi ha partecipato alla presentazione del progetto 'Cassa Commercio Liguria' che prevede 11 milioni di euro per finanziare le piccole e medie imprese.
Ma su questo fronte, senza un intervento serio da parte del Governo le Regioni da sole non possono sopperire al gap economico derivante da questa 'nuova' crisi.
“Non credo che la Regione abbia una portata e un volume di fuoco tale. La Germania, spiega l'assessore regionale, ha appena dedicato 65 miliardi, la Francia 50 e l’Inghilterra 160. Il nostro volume di fuoco non è sufficiente. Quello che noi facciamo, l’avremmo fatto comunque, perché siamo convinti che con la programmazione dei fondi europei andremo a finanziare in maniera significativa tutta la vastissima gamma di efficienza energetica. Da buoni liguri si dice 100 lire risparmiate sono 200 lire guadagnate. Quindi cominciamo a consumare meno e in modo migliore. È chiaro che chi ha la bolletta quadruplicata e quintuplicata, o anche di più, ha bisogno di un aiuto subito e noi abbiamo chiesto con forza un intervento da parte del governo che vada un po’ oltre il credito di imposta. Con questo credito infatti si fa poco".
"Vorremo vedere come in Germania interventi proprio di denaro, in Francia con un tetto agli aumenti per la parte eccedente finanziata dal Governo e quindi inevitabilmente questo, ha concluso Benveduti, dovrà essere sia di un importo molto forte e se ci sarà bisogno di fare uno spostamento lo abbiamo fatto a causa del covid e lo faremo anche in questo caso qua. Non possiamo più scherzare, un’azienda che chiude non riapre più”.