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Politica | 13 settembre 2022, 17:34

Stop alla produzione della Sanac di Vado. Il grido d’allarme dei lavoratori: “Vogliamo una risposta seria della politica” (FOTO E VIDEO)

80 i lavoratori a rischio. Visita del Ministro e candidato del Pd Orlando: “Stanziato un miliardo di euro per un aumento di capitale di Ilva, questo porterà anche ad assetti diversi che possono dare una risposta”

Stop alla produzione della Sanac di Vado. Il grido d’allarme dei lavoratori: “Vogliamo una risposta seria della politica” (FOTO E VIDEO)

Una fabbrica storica chiusa che stoppa la produzione con i lavoratori all’esterno.

Questo purtroppo lo scenario a cui devono far fronte gli 80 dipendenti della Sanac, azienda specializzata nella produzione di refrattari, controllata dallo Stato, che continua ad essere in estrema difficoltà con la maggior parte dei lavoratori che sono in cassa integrazione.

Sanac è infatti da anni in amministrazione straordinaria gestita dai commissari di Governo e produce il 60% dei refrattari di Acciaierie Italia (partecipata dello Stato tramite Invitalia), la quale ha 30 milioni di debito con l’azienda vadese.

"Questa settimana abbiamo un blocco delle produzioni e attendiamo una risposta dalla politica, sono ormai quasi 10 anni che siamo in questa situazione e adesso siamo arrivati quasi al dunque - ha spiegato Alessandro Bonorino, rsu Sanac e segretario Filtcem Cgil - Il problema c’è e il credito con Acciaierie Italia arriva a 30 milioni e non è più sostenibile, in più c’è anche il caro energia. Necessitiamo di un intervento della politica territoriale, provinciale e regionale. Questa situazione fa riflettere, siamo rammaricati per non dire altro".

"Stiamo parlando di 80 famiglie, non riusciamo a capacitarci di come lo Stato non riesca ad aiutare un’azienda amministrata dallo stesso Stato e questa è la parte più assurda della vicenda - ha continuato Marco Giavina, Femca Cisl, rsu Sanac - a parte il tempo che abbiamo trascorso con tutte le difficoltà del caso in questo periodo storico molto difficoltoso, sinceramente siamo esausti, non aspettiamo altro che una risposta decisa, seria finalmente dalla politica".

La seconda asta per l’acquisizione non aveva dato i risultati sperati (con la stessa Acciaierie Italia che non ha partecipato a sorpresa) e il blocco della produzione purtroppo è diventata realtà, in attesa di un tanto atteso terzo bando.

"È inaccettabile il silenzio del Ministero dello sviluppo economico. Giorgetti in due anni non è stato capace di risolvere una che sia una crisi industriale, anzi non ha mai convocato nessun incontro per le crisi industriali del savonese, neppure di richiesta dei sindaci, della Regione e del Prefetto. Uno schiaffo ad un intero territorio - ha detto il segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa - È uno scandalo, aziende strategiche per l'intero paese lasciate morire senza un ruolo da parte del Governo e del Ministero ed è la fotografia della poca, pochissima autorevolezza politica della Regione Liguria in tema di industria e politiche industriali".

Questo pomeriggio il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, candidato alla Camera nel collegio plurinominale alla Camera come capolista del Pd, oggi ha fatto visita alla Bormioli di Altare, alla Bombardier e infine proprio alla Sanac.

"Ci troviamo di fronte ad una conseguenza di una trasformazione di un gruppo ex Ilva che oggi ha necessità di essere completamente ripensata, tant’è che il Governo ha stanziato un miliardo di euro per un aumento di capitale di Ilva, questo porterà anche ad assetti diversi che possono dare una risposta a Sanac - ha detto Orlando - La seguiremo con grande attenzione perché non è accettabile che un’eccellenza nella produzione dei refrattari per l’acciaio si impoverisca, si indebolisca, mentre esiste ancora una domanda in questo campo, tra l’altro mentre un committente importante come l’ex Ilva si rivolge ad altri. È necessario rivedere le loro scelte e contemporaneamente anche pensare a come riprendere un percorso di investimenti, cercheremo di fare dei conseguenti passi nelle prossime ore".

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