Attualità - 10 settembre 2022, 08:00

L’estate sta finendo: è corsa agli ultimi bagni e tintarelle

Nostalgia ne abbiamo? La rivincita di settembre sulle calde giornate di agosto

Eh niente, siamo a settembre: quel mese dell’anno che strizza l’occhio al 31 dicembre e che ti serve per pranzo tocchetti di malinconia ghiacciati, mentre le onde del mare ti fanno “ciao” al posto delle caprette.

È il tempo delle mele e delle pere al centrotavola, tipo una mostra di Caravaggio che, non a caso, si chiama “natura morta”, non è il Carnevale di Rio, settembre. La natura viva è d’estate che gira naif in Vespa con i capelli al vento, mentre l’autunno è un trasporto eccezionale che viaggia in tangenziale.

Sembra ieri agosto, durato quanto un cornetto dal cuore di panna, ma il tempo vola quando ci si diverte. Lo sanno anche i bambini! Invece settembre è lungo come la fila all’ufficio postale. E ci chiede sempre il conto. Rinfaccia i numeri che non tornano, i buoni propositi che puntualmente ignoriamo, si fa pagare tutti gli extra con supplemento, come i numeri sulla bilancia dopo le abbondanti grigliate.

Allora proviamo a pensare alla giornata, al weekend fatto di trekking in montagna, gita nelle Langhe, marron glacé, passeggiate tra i boschi pieni di foglie che cadono, magari bagnate, che fa Richard Gere e Winona Ryder nel film “Autumn in New York”.

Si sta meglio? Non lo so, non penso. Ci tocca. Però credo che la fine dell’estate si superi soltanto pensando che tra nove mesi torna. Ecco, allora, il momento Superquark per sopravvivere: in Antartide, alcuni ricercatori hanno scoperto che i pinguini imperatoti fanno piccoli movimenti insieme e creano un’organizzazione sociale unica per sconfiggere il freddo, praticamente vivono vicinissimi gli uni agli altri e scaldano il pianeta ballando. Se stessero da soli morirebbero. Ecco, prendiamo appunti. Che la solitudine in autunno/inverno non conviene.

Ultimo consiglio: di fredda va bene solo la birra, anzi meglio ghiacciata, come il cuore di un ex. Tutto il resto va servito caldo: dal tè al vin brulé, fino all’amore, infuocato come la sabbia di Laigueglia a mezzogiorno. E adesso, caro settembre, accomodati pure, che ti offriamo un caffè amaro come te, ma caldo come noi.

Silvia Gullino