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Attualità | 29 agosto 2022, 16:44

Pronto soccorso del Santa Corona: un reportage del Corriere si occupa del "caos in corsia"

"Perfetta rappresentazione di quel paradigma che rende insopportabile l'Italia"

Pronto soccorso del Santa Corona: un reportage del Corriere si occupa del "caos in corsia"

Una giornata infernale al Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure che travalica i confini della stampa regionale finendo sulle pagine del Corriere della Sera. Un racconto dettagliato firmato dal giornalista Gianni Santucci che "a causa di un improvviso malessere notturno dopo una cena in un ristorante di Loano" lo scorso 22 agosto si è ritrovato al cospetto di "un pronto soccorso oberato da inaudita pressione". 

Il resoconto si sviluppa dal triage continuamente interrotto dalle esigenze dei vari pazienti (ma non solo) presenti, che costringono l'infermiera incaricata ad un super lavoro. Una professionista "che incarna a pieno il concetto di multitasking, che pur avendo impiegato mezz’ora per una procedura da pochi minuti non ha mai derogato a una gentilezza estrema, che ha dispensato calma e sorrisi, distribuito la sua arte di problem solver - sottolinea l'autore dell'articolo - E che in questo lunedì mattina di (solito) marasma, s’è lasciata sfuggire solo un ironico/sconsolato: «Se alle 10 va già così, mi suicido". 

A scolpire nel marmo in maniera indelebile la situazione del nosocomio pietrese i numeri inequivocabili nel confronto con l'ospedale di Savona (58 mila abitanti) che con i suoi "20 medici, 46 infermieri, 27 operatori socio-sanitari dovrebbe essere, magari per luogo comune, il punto di riferimento dell’emergenza sanitaria. E invece no. Finisce quasi tutto sull’altro polo, cioè il pronto soccorso di Pietra Ligure (8 mila abitanti): che geograficamente è il vero centro della provincia, e che in una parte d’Italia dove spostarsi d’estate sull’Aurelia è un terno al lotto, con i suoi 21 medici, 57 infermieri e 15 Oss diventa un imbuto" scrive ancora Santucci. 

E sempre a proposito di numeri, i dati real time della Asl 2:  "Alle 10 del 22 agosto il pronto soccorso di Pietra sta trattando 45 pazienti (2 codici rossi), Savona 23 (un codice rosso). La sproporzione, col passare della giornata, sarà sempre più abissale - si legge ancora nell'articolo - Alle 12, a Pietra i pazienti sono arrivati a 57, a Savona sono scesi 21". E tra aneddoti frutto di una estenuante attesa l'orologio scorre alle 15: "Picco di pazienti - evidenzia la firma del Corriere - 28 in attesa, 36 in trattamento. In tutto, fanno 64. In quel momento, più del doppio di Savona". 

C'è spazio anche per la citazione di chi protesta per la riapertura del Pronto Soccorso di Albenga «Senza pronto soccorso si muore»: "Petizioni. Manifestazioni. Proteste continue - viene riportato - La Regione sostiene che «un pronto soccorso ad Albenga sarebbe sovradimensionato". Dichiarazioni per cui, a leggere i numeri di una giornata di inizio settimana al Santa Corona, permane un pizzico di perplessità.

Dopo cinque ore di attesa, chi scrive lascia il Santa Corona sentendosi meglio ma "con ancora molte persone davanti": la conclusione emblematica di una situazione insostenibile. In tutto ciò, "Perfetta rappresentazione di quel paradigma che rende insopportabile l’Italia", commenta il giornalista, emerge nitida la grande professionalità di tutte le personalità che compongono lo staff sanitario "che con l’impegno e con l’ingegno - scrive Santucci - compensano decisioni e scelte politiche che hanno trasformato il loro posto di lavoro in una trincea". 

Le reazioni dal territorio? Via social si è espresso il dottor Marco Bertolotto, ex direttore del reparto di Terapia del Dolore del Santa Corona, struttura che recentemente sta rappresentando un'altra situazione delicata in seno all'azienda sanitaria savonese: "Corriere del Sera di oggi, pagine 24 e 25. Eppure a sentire chi governa la sanità, sta funzionando tutto al meglio. Si vergognino e imparino ad ascoltare i cittadini e gli operatori sanitari!".

"Se l’intento del reportage è dimostrare che servono più pronto soccorso sul territorio mi dispiace dire che si contraddice da solo quando descrive il tempo trascorso a conversare nelle sale d’attesa, ad attendere una visita in barella, ecc ecc. - è invece il commento di Silvia Rozzi, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Pietra Ligure - L’articolo descrive una normale giornata in un qualsiasi pronto soccorso italiano, con poco personale (e sarà sempre meno quello che ci vuol lavorare) ormai oberato di problematiche che di urgente hanno poco o nulla. Il sistema così com’è non è più sostenibile, è evidente, ma se pensiamo che questo sia il metodo giusto per cambiare le cose ci sbagliamo. Costruiamo alternative al pronto soccorso ed educhiamo la cittadinanza, senza fomentarla contro un sistema che, in prima linea, non vede la politica ma uomini e donne con una divisa sempre più difficile da indossare".

 

Roberto Vassallo

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