Attualità - 27 agosto 2022, 16:06

Il turismo balneare traino del settore: il savonese si conferma, a luglio, meta più ambita della Liguria

Metà delle presenze registrate a livello regionale nella nostra provincia, nella quale si soggiorna anche mediamente più a lungo. "Maglia nera" invece per le presenze di stranieri

Sono ancora una volta le meravigliose spiagge, sparse da ponente a levante, il traino del turismo della nostra provincia che, in questa prima estate di pieno ritorno alla normalità dopo il Covid 19, ha registrato la metà delle presenze estive di tutta la Liguria.

Il dato emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio turistico regionale, basate sui report di circa il 90% delle strutture ricettive, che però colloca il savonese come provincia ligure con la minore presenza di stranieri nel mese di luglio.

Sono infatti oltre 700mila le presenze di nostri connazionali a fronte di 264.561 di quelle straniere, con permanenze medie rispettivamente di oltre cinque e quattro notti. Dato, quest'ultimo, che rende il savonese la provincia col maggior tempo medio di soggiorno, seguita dall'imperiese.

Tuttavia, anche nel caso del nostro territorio, il turismo internazionale registra comunque un aumento del 18% degli arrivi e del 7,08% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2019, anno pre pandemia. Si rimane quindi sulla stessa falsariga di quanto accaduto a livello regionale, dove si è registrato un +8,87% con la provincia di La Spezia vero traino con presenze di stranieri doppie rispetto a quelle degli italiani.

"Siamo molto soddisfatti - ha affermato il presidente della Regione Toti - perché, nonostante le difficoltà legate ai rincari dell’energia, i nostri operatori stanno rispondendo benissimo alle richieste, che fanno registrare il tutto esaurito nella gran parte delle nostre località turistiche grazie al boom di turisti stranieri che hanno scelto la Liguria per trascorrere un periodo di vacanza".

"A livello regionale, gli stranieri garantiscono il 50% circa delle presenze, al pari degli italiani, con positive ricadute anche sull’indotto perché i turisti internazionali, pur soggiornando per periodi più limitati rispetto agli italiani, sono solitamente più ‘spendenti’. Inoltre consentono di differenziare maggiormente la stagione ed ampliarla, considerato che i periodi di ferie sono diversi dall’Italia" ha quindi aggiunto il governatore.