Attualità - 02 agosto 2022, 19:02

Futuro di Funivie, dalla Regione l'impegno per un ruolo di regia. I sindacati: "Sia un percorso serio e condiviso"

Organizzazioni sindacali guardinghe dopo l'incontro col presidente Toti e gli assessori Berrino e Benveduti. Sul tavolo, oltre al ruolo e ai poteri del commissario Signorini, il futuro di cassa integrazione e progetti di sviluppo e gestione dell'infrastruttura

Costruire insieme ai due commissari, quello per la ricostruzione Maugliani e quello per la gestione Signorini, il quale esporrà al ministero interessato i problemi esistenti al momento affinché vengano risolti e si possa partire con la gara di affidamento, un percorso serio e condiviso per rilanciare l'infrastruttura e tutto il comparto.

E' questo l'impegno che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si è assunto, insieme agli assessori Benveduti e Berrino, nell'atteso incontro odierno per parlare del futuro di Funivie, davanti al sindacato confederale e relative categorie dei trasporti, comuni interessati di Savona e Cairo, Confindustria, Autorità Portuale e al senatore Ripamonti

La massima istituzione regionale sembrerebbe essere quindi pronta a quel tanto atteso ruolo di regia, resosi particolarmente importante in un momento dove l'approvazione del "decreto Infrastrutture" attende solo il definitivo via libera dalla Camera, che le organizzazioni sindacali le richiedono da tempo per garantire un futuro all'infrastruttura e ai suoi lavoratori.

"Da aprile 2019 il sindacato savonese denuncia responsabilmente una situazione di mala gestione da parte del management di Funivie Spa, lo abbiamo fatto richiedendo incontro e quindi l'intervento di Regione Liguria, dei sindaci di Cairo Montenotte e Savona, dell'Autorità Portuale di sistema e della Provincia di Savona, fino a proclamare uno sciopero di 24 ore interessando il prefetto di Savona e quindi il ministero competente. Solo successivamente, era novembre del 2019, ci furono i danni all'impianto causati dagli eventi meteorologici" spiegano Andrea Pasa di Cgil e Simone Turcotto di Filt Cgil.

"Da circa 40 mesi la politica regionale e nazionale non è stata capace di costruire un progetto di rilancio di questa infrastruttura, oggi più che mai indispensabile per il trasporto delle rinfuse dalla costa all'entroterra e per costruire un progetto di rilancio e sviluppo dell'intero comparto delle rinfuse, attraverso un'integrazione forte tra fune/ferro e parchi" accusano dalla Cgil savonese.

Ebbene ora potrebbe concretizzarsi quell'impegno "politico, forte e concreto di interlocuzione" con tutti i soggetti interessati che, affermano Pasa e Turcotto, "dev'essere condiviso con il territorio e coi due commissari, soprattutto Signorini, al quale chiediamo di costruire la gara per la concessione iniziando a mettere a disposizione il trasporto via ferro delle rinfuse e quindi tenere conto dell'unico progetto serio che ad oggi è stato presentato sul territorio".

Scendendo perciò nel dettaglio del futuro lavorativo, dal sindacato è stata ribadita la necessità di avere garanzie per i lavoratori "di continuità contrattuale, di reddito e degli ammortizzatori sociali e progettando un percorso formativo che possa intervenire per le nuove attività che il progetto di rilancio porrà in essere"

In particolare a preoccupare sono le misure di sostegno al reddito, con gli ammortizzatori che scadranno a novembre, per il momento: "Con l'ultimo decreto pare che questa possa essere prorogata fino a dicembre, se l'azienda verrà messa in liquidazione come dettoci - spiega Danilo Causa di Fit Cisl - Quindi abbiamo bisogno che il presidente Signorini abbia pieni poteri per la gestione futura, capendo se potrà affidare immediatamente o quanto prima l'impianto alla cordata di imprenditori savonesi, che auspichiamo, oppure se dovrà partire subito con la gara". 

"In ogni caso vogliamo sapere chi sarà l'intestatario di questa azienda dal 2023 perché la cassa integrazione va intestata a qualcuno" precisa Causa, ricordando come la cig servirà per a tutelare i lavoratori per circa altri 2 anni, "e su questo sappiamo che coi fondi per l'area di crisi complessa la parte economica non manca".

In questo ambito, il presidente della Regione, insieme agli assessori, ha espresso la propria disponibilità a svolgere un ruolo di ‘moral suasion’ nei confronti del ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, per accelerare le procedure finalizzate all’affidamento della nuova gestione.

Anche in tal senso però fondamentale torna il discorso circa il perimetro d'azione nel quale potrà muoversi il commissario Signorini: "Ci è stato detto che ne parlerà nei prossimi giorni col Ministero - continua Causa - per capire quale sarà il suo reale mandato e se potrà affidare il prima possibile la concessione mentre partiranno i lavori per il ripristino. Abbiamo bisogno di queste due certezze".

"Per la Cgil di Savona è necessario risolvere una volta per tutte questa vertenza, dopo oltre 40 mesi di incertezza, mettere in campo un nuovo modello di trasporto e di gestione del comparto delle rinfuse tutelando ambiente, occupazione e sviluppo attraverso un progetto serio e condiviso con tutto il territorio. Infine c'è la preoccupazione più grande, che nelle more della campagna elettorale e dalla costituzione del nuovo governo e dei nuovi ministri si possa perdere altro tempo prezioso" chiosano invece Pasa e Turcotto.

Redazione