"Anche se si dovesse accertare un debito del comune nei confronti di Ata, questo debito non potrà che essere ribaltato sui contribuenti Tari, pertanto non esiste nessun rischio inerenti gli equilibri di bilancio".
Hanno fatto discutere in consiglio comunale le parole dell'assessore al bilancio Silvio Auxilio in merito all'avvio di un procedimento di diffida contro il comune della società partecipata in relazione alla discarica di Cima Montà con l'amministrazione comunale che aveva affidato ad un legale che aveva già trattato in passato l'argomento, l'avvocato Corrado Mauceri, la tutela dell'ente nell'attività stragiudiziale.
Lo scorso 20 settembre Ata, tramite l'invio di una posta certificata con la firma dell'amministratore unico Gianluca Tapparini, aveva deciso di diffidare il comune con lo scopo di adempiere al pagamento degli oneri di chiusura e gestione della discarica presente in località Cima Montà, inattiva dal 2007, assegnando il termine di 60 giorni per corrispondere la somma di 1.8 milioni di euro che sarebbe stata la cifra pagata dal 2009 e fino al 2018. A questi si aggiungono i 5.8 milioni di euro che i savonesi stanno pagando come tassazione in più, l'1%, nelle rate della Tari.
La decisione era stata presa tre anni fa dall'assessore al bilancio dell'epoca Silvano Montaldo che per salvare l'azienda dal fallimento e far partire il concordato preventivo (se Ata avesse dovuto accollarsi quella cifra probabilmente il curatore fallimentare non avrebbe accettato di dar via al concordato e l'azienda avrebbe chiuso i battenti) aveva deciso che la spesa di chiusura e gestione "post mortem" della discarica sarebbe andata a carico dei savonesi nella tassa sui rifiuti.
Il comune per il 2018 aveva già stanziato 125mila euro e per il 2019 invece da bilancio erano stati previsti 475mila euro. All'anno per 30 anni 186mila euro copriranno i lavori che Ata dovrà effettuare per la chiusura e la gestione.
"Cominciamo a stabilire e a porci di contestare questo debito, senza dire 'vabbè al limite lo pagheranno i cittadini', questo non è che sia meno grave se va a inficiare al bilancio dell'ente. Prendo atto che non si vuole certificare la posizione del comune, iniziamo a dire che questi soldi non li dobbiamo e poi andiamo a discutere" ha detto il consigliere di Toti per Savona Fabio Orsi che in più di un'occasione nelle commissioni consiliare ha richiesto delucidazioni sulla vicenda.
"Si tratterà, se dovesse accadere, di ribaltare sui contribuenti Tari la posta, si tratterà di inserire l'eventuale debito nel Piano Economico Finanziario Tari e l'ente non subirà nessun danno. La Corte dei Conti comunque non può entrare nel merito di un contenzioso che non esiste ancora" ha specificato Auxilia.
L'assessore al bilancio ha comunque specificato che il credito non risulta essere iscritto nella contabilità di Ata e che la stessa partecipata non ha ancora formalizzato un'azione legale e sono in corso interlocuzioni con la società.