"Il Decreto Funivie è stato chiuso stanotte alle 2 e l'emendamento come riformulato dal Mims è passato. Un passo, piccolo, in avanti".
A dirlo è il senatore della Lega Paolo Ripamonti dopo che nei giorni scorsi era già emerso che il decreto sarebbe stato votato in Commissione Trasporti al Senato ma non sarebbe stato inserito interamente l'emendamento che era stato presentato in un incontro a Palazzo Nervi a Savona alla vigilia della crisi di Governo che ha portato due giorni dopo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a sciogliere le Camere.
Nell'emendamento erano presenti alcuni "miglioramenti" di fatto del decreto in merito al completamento della funzionalità dell'infrastruttura, nuovi poteri al commissario, compiti ben dettagliati per il presidente dell'Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini, la nomina di un sub commissario e implementare i fondi per tutelare la cassa integrazione e per l'ammodernamento della rotta funiviaria.
"Ringrazio il vice Ministro Morelli e in qualche modo il Governo che ha posto l'attenzione inserendo all'interno di questo decreto infrastrutture il tema delle Funivie di Savona - ha detto Ripamonti in Senato - La grande notizia è che all'interno del decreto c'è un pezzettino che riguarda una parte territoriale, è un'infrastruttura importantissima che ha subito questo gravissimo danno qualche anno fa relativamente ad una frana che ha colpito i piloni che la sostengono. Oggi ci siamo messi nella condizione di poter avere tutto quello che era necessario affinché questa importante infrastruttura, che dà da mangiare a 60 famiglie, che oggi è diventata moderna dal punto di vista ecologico, sia nelle condizioni di essere ricostruita".
Ricostruzione, mantenimento dei livelli occupazionali e la nomina del sub commissario quindi sono stati inseriti nel decreto.
"Avevamo presentato un emendamento figlio della concertazione territoriale, gli enti locali, sindacati, parti datoriali e anche coloro che in qualche modo hanno interesse per poter avere in futuro la concessione, si sono messi insieme e lo hanno prodotto, non ha visto la luce nella sua interezza ma questo piccolo passo che abbiamo fatto attraverso la rimodulazione - ha continuato il senatore leghista - è solo un piccolo passo e mi auguro e spero che il prossimo Governo non perda l'occasione di mettere fine ad un'infrastruttura dal punto di vista della progettualità e degli investimenti che sono assolutamente necessari".