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Attualità | 25 luglio 2022, 16:45

Cgil, Sanità territoriale: “C’è bisogno di fatti concreti per tutte le criticità, non di tante inaugurazioni inutili”

“Noi continueremo ad essere,sempre presenti nei posti di lavoro affinché migliorino le condizioni dei lavoratori, unica e vera risorsa, affinché siano fornite le adeguate risposte alle necessità della popolazione”

Cgil, Sanità territoriale: “C’è bisogno di fatti concreti per tutte le criticità, non di tante inaugurazioni inutili”

“Passati ormai alcuni giorni, utili a far scendere il polverone delle polemiche, interveniamo in relazione alle dichiarazioni del Presidente della Regione Liguria, avvenute  in diverse sedi provinciali, ritenendo the siano adeguate alle necessità della Sanità in generale e del savonese in particolare.  Adeguate a chi si prepara a fare il salto, nella prossima legislatura, verso il lido parlamentare dove la tendenza ai proclami, alle inaugurazioni di attività già avviate da tempo e la ricerca del consenso immediato sono nella natura di quel consesso”. Così in una nota Ennio Peluffo e Massimo Scaletta della segreteria provinciale Cgil Savona.

“Nel merito, la Sanità savonese ha oggi bisogno di fatti concreti, molti, a partire dai centre periferici (Albenganese e Valle Bormida) per le quali, oltre a un vero avvio di idonei servizi sanitari, sono necessarie comunicazioni logistiche all'altezza. Invece non si conta ormai più il numero di volte che è stato inaugurato il Centro Ictus del S. Paolo, ma nemmeno una volta che questo sia stato avviato. Invece il Punto Nascite del S. Corona non vede, nemmeno in prospettiva, una collocazione strutturale definitiva (non può certo essere la vecchia sede ora occupata dalla Riabilitazione di Fisioterapia e che peraltro necessiterebbe di essere ristrutturata e non solo ridipinta)”.

“Invece il personale, in tutte le sedi ospedaliere e territoriali, è ridotto all'osso e non riesce più a sostenere questa ennesima ondata pandemica e le assunzioni di personale sono asfittiche, soggette a mille pratiche burocratiche e alla livella dei costi economici”.

“Appunto l’aspetto economico per il personale del SSR  - proseguono - registra la nota dolente della Liguria una delle pochissime Regioni (5 so 20) che non ha mai trasferito alle Asl i finanziamenti (che sono già nelle casse regionali) previsti dal Decreto Calabria”.

“Questa è solo la metaforica punta dell’iceberg delle questioni the devono essere affrontate e risolte da chi governa. Oltre non vogliamo spingerci, per un'organizzazione sindacale l'attenzione da porre sulle condizioni dei lavoratori che oggi sono pessime, con tripli e quadrupli turni, con ferie ridotte, con strutture ospedaliere dove scarseggia ii condizionamento ambientale nel pieno di un innalzamento delle temperature che peggiora i danni della pandemia”.

“Per quanto ci riguarda – concludono - noi siamo, e continueremo ad essere, sempre presenti nei posti di lavoro, continuando a denunciare le carenze e sollecitando in Direzione Asl, che non smettiamo mai di pressare, affinché migliorino le condizioni dei lavoratori, unica e vera risorsa, affinché siano fornite le adeguate risposte alle necessità di salute della popolazione”.

 

Redazione

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