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Politica | 22 luglio 2022, 10:30

Direttore dei musei di Savona, mozione delle minoranze: "Se il colloquio si è tenuto a porte chiuse grave violazione del principio di imparzialità"

I consiglieri di opposizione chiedono che gli uffici procedano con il riesame in autotutela dell'intera procedura di mobilità. Ad aggiudicarsi il concorso Laura Barbantini, il terzo classificato, Massimiliano Caldera ha preannunciato ricorso

Direttore dei musei di Savona, mozione delle minoranze: "Se il colloquio si è tenuto a porte chiuse grave violazione del principio di imparzialità"

Una mozione per richiedere delucidazioni sull'esito del concorso per il nuovo direttore dei musei civici e la motivazione del perché lo stesso esame orale si sia svolto a porte chiuse.

Nel prossimo consiglio comunale di Savona i firmatari, i consiglieri del M5S Manuel Meles e Andreino Delfino, Lega Maurizio Scaramuzza, Fratelli d'Italia Renato Giusto, Schirru Sindaco Daniela Giaccardi e Andare Oltre Luca Aschei, la presenteranno chiedendo che gli uffici procedano con il riesame in autotutela dell'intera procedura di mobilità.

Il 13 giugno si erano svolti i colloqui del nuovo direttore dei musei savonesi che prenderà il posto, dopo il suo pensionamento avvenuto nel settembre 2018, di Eliana Mattiauda.

Ad aggiudicarsi il concorso a seguito dei colloqui era stata Laura Barbantini che si era classificata al primo posto, seconda Barbara Viale e terzo Massimiliano Caldera.

La savonese, aveva sbaragliato la concorrenza di Massimiliano Caldera, 50 anni, laureato in lettere e filosofia disciplina storia dell'arte, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per il Piemonte e dopo diverse province piemontesi successivamente della città metropolitana di Torino. Attualmente coordinatore del servizio beni storico-artistici della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana, responsabile delle collezioni di palazzo Chiablese dal 2020 e direttore dell’Archivio Restauri di Torino.

Caldera, che ha annunciato di voler presentare un ricorso, nonostante l'ottimo curriculum che gli ha fatto raggiungere 31 punti, nel colloquio ne aveva totalizzati 42 per un totale di 73 che non gli sono bastati a raggiungere gli 85 della prima classificata Barbantini (25 curriculum, 60 colloquio) e i 75 di Barbara Viale (17 curriculum, 58 colloquio).

"Considerato che l'esperienza in servizio veniva valutata 20 punti e mentre per il dottor Caldera rileva senz'altro un'esperienza ventennale presso il Ministero dei Beni Culturali dove attualmente ricopre l'incarico di storico dell'arte, attività di curatela, gestione e didattica museale ed espositiva, per la dottoressa Barbantini non si capisce quale esperienza 'in categoria D del comparto Enti locali o non del comparto Enti Locali con figura professionale di Specialista in attività culturali o assimilabile: 1 punto ogni anno o frazione di anno superiore a 6 mesi' sia stata presa in considerazione per essere valutata 14 su 20, visto che dal curriculum depositato non si evince sia stata ricoperta alcune Posizione quale dipendente pubblico del comparto enti locali o di altro comparto nella medesima figura professionale o assimilata - viene spiegato nella mozione - la valutazione del curriculum, valutata in totale massimo 10 punti, veniva suddivisa in massimo 4 punti per corsi di formazione, docenze, master non attinenti, pubblicazioni e massimo 6 punti per la qualità esperienza amministrativa presso enti e settori: anche in questo caso dai verbali si evince una sottovalutazione del dottor Caldera rispetta alla pur rispettabile e rilevante attività della dottoressa Barbantini, in quanto appare tenuta poco in considerazione non solo la lunghissima esperienza amministrativa presso il Mibact, che comunque costituiva già elemento di valutazione per l'esperienza in servizio, ma anche l'enormità delle pubblicazioni dello stesso".

"Per quanto riguarda l'esito del colloquio, valutato massimo 60 punti, appaiono alquanto opinabili alcune affermazioni, rispetto al curriculum e ai profili esaminati, nonché ai relativi punteggi attribuiti: colpisce, più di tutto, la chiosa sulla valutazione del dottor Caldera che, nonostante la lunghissima esperienza In campo museale, la commissione giudica 'non mostrare visione e approccio metodologico relativo al museo' - puntualizzano i consiglieri di minoranza - Inoltre, la dottoressa Barbantini pare non avesse titolo di partecipare alla mobilità in oggetto, in quanto attualmente docente in ruolo presso il MIUR: difatti per i dipendenti del MIUR del comparto scuola risulta attualmente vietata la mobilità intercompartimentale, in virtù del combinato disposto di alcune disposizioni legislative".

"Sono giunte segnalazioni circa il fatto che il colloquio si sarebbe tenuto a porte chiuse, fatto che, se confermato, costituirebbe una grave violazione del principio di imparzialità della pubblica amministrazione - proseguono infine, l'articolo 35, comma 3, lettera e del decreto legislativo 30 marzo 2001, numero 165, prevede che le commissioni siano composte esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, di conseguenza non si comprende il motivo che ha comportato la sostituzione del direttore del teatro con un funzionario del settore pianificazione territoriale".

Luciano Parodi

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