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Politica | 19 luglio 2022, 16:35

Rifiuti, Pd: "Poco coraggio e mancanza di scelte adeguate per implementare la raccolta differenziata e il ricicl

Il Piano Regionale in tema di rifiuti della Giunta Toti non implementa la raccolta differenziata al 67%

Rifiuti, Pd: "Poco coraggio e mancanza di scelte adeguate per implementare la raccolta differenziata e il ricicl

"Il Piano Regionale dei rifiuti, presentato dalla Giunta Toti, è privo di una visione e manca di coraggio: ferma l’obiettivo per la raccolta differenziata al 67%, una percentuale molto lontana dagli standard europei di altre Regioni, prevedendo una diminuzione dei rifiuti indifferenziati, rispetto allo scorso Piano, di un solo 4%, mentre la Lombardia ad esempio punta al 9% di rifiuti in meno. Un dato che si aggiunge a una mancanza di politiche per la riduzione di rifiuti indifferenziati. Non vengono finanziati e promossi adeguatamente comportamenti e attività virtuose. Poco o nulla, infatti, è previsto per la promozione delle eco-feste o il sostegno della diffusione e distribuzione di prodotti sfusi. Manca un piano per il sostegno dei centri di riuso che in altre regioni, invece, sono promossi in modo sostanziale con iniziative mirate per aumentarne la diffusione capillare. In Veneto ad esempio sono stati avviati dei centri di riuso mobili per intercettare questi beni sui territori e permettere di dare una seconda vita a oggetti che diversamente diventerebbero rifiuti da smaltire”, così il consigliere regionale del Partito Democratico Davide Natale che disegna il quadro di un Piano che poco o nulla cambierà nel miglioramento della raccolta e riciclo dei rifiuti in Liguria.

 

“Il Piano Regionale Rifiuti della Liguria – aggiunge il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi -  mostra chiaramente il mancato sfruttamento di tutte le risorse messe in campo dal Pnrr: la Giunta ha perso milioni di euro per l’assenza di una programmazione regionale che non ha sopperito ai tanti ritardi storici, soprattutto per quanto riguarda l’impiantistica. Ancora una volta si sceglie di fare il minimo indispensabile, senza porsi obiettivi alti, come invece sarebbe opportuno se si vuole puntare al rilancio della Regione. Siamo in una fase di grande trasformazione in cui dovremmo accelerare e investire sulla transizione ecologica rafforzando il sistema di raccolta dei rifiuti per un’economia circolare e uno sviluppo sostenibile, invece la Giunta opta per scelte che raggiungono solo gli obiettivi minimi e necessari, senza risolvere problemi che ci trasciniamo da troppo tempo, presentandoci anche in questo campo, e anche questa volta, fanalino di coda del Paese”, conclude Garibaldi.

 

Un Piano che non incentiva comportamenti virtuosi da diffondere sul territorio e prevede impianti di smaltimento dei rifiuti sovradimensionati rispetto al fabbisogno: “Iniziative come il compostaggio di comunità, richiamate nel piano, sono di fatto abbandonate, mentre si tratterebbe di un attività molto importante, perché tanti comuni decentrati potrebbero avere il loro impianto locale, più piccolo e sul territorio, riducendo l’impatto ambientale dell’impianto stesso e risparmiando sul trasporto dei rifiuti compostabili fuori provincia. Invece la Giunta ha previsto impianti per il trattamento dell’organico e dell’indifferenziato sovradimensionati rispetto ai rifiuti prodotti dalle varie province. Questo ha due conseguenze importanti: costi di realizzazione più alti che graveranno sulle bollette dei cittadini e impianti che non funzioneranno a regime e non saranno sfruttati nella loro potenzialità, generando ulteriori costi”.

 

I dubbi sull’impianto di Scarpino e futuro di quelli di Spezia e Savona e la previsione di un termovalorizzatore che nessuno sa dove sorgerà: “La giunta prevede che nel 2026, quando sarà a regime il sistema, la Regione produrrà oltre 260mila tonnellate di rifiuti con una capacità degli impianti di 384mila, Spezia ne produrrà 26mila e avrà un impianto da 105mila, mentre Savona 50mila con un impianto da 100mila. Il dubbio che sorge è se a fronte di questi numeri l’impianto di Genova Scarpino sarà realizzato. I lavori anche se in corso sono in ritardo e difficili da realizzare e il sovradimensionamento dei due impianti di Spezia e Savona, coprono il fabbisogno genovese. Se invece l’impianto di Scarpino verrà realizzato, come annunciato, cosa ne sarà degli impianti sovradimensionati di Savona e Spezia? Bisogna stabilire già ora, nel rispetto di quei territori e delle loro amministrazioni, qual è il futuro di questi impianti. Inoltre si individua un termovalorizzatore senza nessuna indicazione su un’eventuale localizzazione, che comunque potrebbe essere antieconomica per i territori più lontani. Piuttosto, vista l’esiguità dei rifiuti che saranno destinati al termovalorizzatore e vista la morfologia della Liguria, si potrebbero sviluppare rapporti con le altre Regioni in maniera da saturare i loro impianti, e non realizzarne uno che rischia di essere sottoutilizzato e antieconomico. Pensato senza un piano finanziario e una valutazione dei bisogni e ricadute su impatto ambientale e costi”, osserva Natale.

Il Caso Saliceti, Spezia: “Nel Piano regionale si parla di un impianto autorizzato, invece una sentenza del Tar ha annullato l’autorizzazione, perché il piano d’area della Provincia di Spezia prevede in maniera puntuale la localizzazione dell’impianto di trattamento organico a Boscalino, nel comune di Arcola, per una capacità attesa di circa 20mila tonnellate. Quindi quando si parla di impianto di Saliceti come impianto autorizzato si dice il falso perché è intervenuto il Tar ad annullare l’autorizzazione a fronte del piano d’area provinciale che prevede l’impianto a Boscalino. Ogni altra pianificazione, quindi, non può essere accettata perché spetta alla provincia indicare l’area, come riconosciuto dal Tar. Inoltre l’impianto di Saliceti sorgerebbe vicino a siti sensibili, come pozzi d’acqua e fiumi e questo genera preoccupazioni. Quindi quanto contenuto in merito all’impianto di Saliceti nel Piano è privo di fondamento e dovrebbe essere modificato: la sentenza del Tar non può non essere tenuta in considerazione”, conclude il consigliere PD. 

Redazione

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