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Politica | 19 luglio 2022, 11:17

Realizzazione deposito Gnl e BioGnl a Bergeggi. La minoranza punta il dito: "Necessaria una discussione pubblica, il sindaco dichiari se favorevole o meno"

La capogruppo di CambiAmo Bergeggi Alice Bianchini presenterà un'interpellanza con al centro le preoccupazioni per la salute dei cittadini

Realizzazione deposito Gnl e BioGnl a Bergeggi. La minoranza punta il dito: "Necessaria una discussione pubblica, il sindaco dichiari se favorevole o meno"

"La reale pericolosità dell'insediamento richiede una seria analisi di rischio che consideri la direzione dei venti, le canalizzazioni naturali, le caratteristiche della miscela aria metano derivante (fredda a causa della temperatura del gas liquefatto, tende a viaggiare a terra, e quanto altro)".

Sono parole di preoccupazione quelle presenti nell'interpellanza che verrà esposta al sindaco di Bergeggi Nicoletta Rebagliati dalla consigliere di minoranza di Cambiamo Alice Bianchini, in merito alla realizzazione del nuovo deposito costiero “Small Scale” di Gnl e BioGnl.

Il Ministero dell’Interno, direzione Regionale dei Vigili del Fuoco della Liguria, lo scorso 27 aprile aveva comunicato la conclusione del procedimento istruttorio rilasciando il nulla osta di fattibilità per la realizzazione nel porto di Vado Ligure nell'ambito territoriale del comune di Bergeggi.

La prima cittadina aveva infatti presentato un'informazione al pubblico in merito al rapporto preliminare di sicurezza sulla tanto discussa e criticata futura creazione e del nuovo deposito di gas naturale liquefatto.

Lo scorso 3 dicembre del 2021 l'azienda Gnl Med Srl aveva trasmesso alla direzione regionale VVF Liguria il Rapporto Preliminare di sicurezza quindi finalizzato all’ottenimento del nulla osta di fattibilità, poi ottenuto, per la realizzazione del nuovo stabilimento che avrà la funzione di ricevere principalmente, tramite navi metaniere di medie dimensioni, Gas Naturale Liquefatto, e BioGnl.

"Chiediamo chiarimenti riguardo alla documentazione presentata, estremamente tecnica e palesemente criptica, che tende a mimetizzare la portata dello stoccaggio. Trattandosi di procedure necessarie per 'Insediamento a rischio di incidente rilevante', che dovrebbe avere la finalità di informare anche la popolazione dei rischi/benefici derivanti dalle opere proposte, sarebbe altresi auspicabile che i numeri forniti fossero pochi, chiari e leggibili dai più" spiegano dalla minoranza.

"La contingence dell'emergenza energetica attua le richiede indubitabilmente anche interventi di questo tipo; la definizione di 'Insediamento a rischio di incidente rilevante' di per se indica una possibilità di incidente rilevante chiaramente non nullo - viene proseguito nell'interpellanza - che gli insediamenti potenzialmente pericolosi dovrebbero essere logisticamente localizzati in aree con caratteristiche di danno indotto minimo possibile; che per tale motivo tali insediamenti andrebbero localizzati in zone geomorfologicamente e climaticamente favorevoli alla minimizzazione del danno eventuale (bacino di sversamento eventuale poco popolato e/o avente caratteristiche di geodispersione o confinamento; che l'analisi di rischio dovrebbe riportare, per ragioni di trasparenza e chiarezza, anche II numero di soggetti umani coinvolgibili nelle varie ipotesi di incidente possibile; che le planimetrie e documentazioni presentate tendono a far pensare che le aree di rischio sono molto limitate; che gli scenari di rischio prospettati dal proponente prevedono in linea di massima solo i casi di incendio locale; che sono non discussi gli eventuali rischi correlabili alla geolocalizzazione in caso di tentativo di sabotaggio; che in ultima analisi la popolazione eventualmente coinvolta ha pieno diritto ad una chiara informazione".

"In ultima analisi una seria valutazione di rischio dovrebbe valutare la possibilità di incidente rilevante anche a distanza, oltre le aree di pertinenza portuale, e quantificare le perdite umane conseguenti. È brutto da dirsi, ma le tecniche applicate sono simili a quelle utilizzate per pianificare distruzioni in caso di offensiva militare - conclude la capogruppo di CambiAmo Bergeggi Alice Bianchini - In questo caso, fortunatamente, per ottenere informazione atte a limitare i danni, non viceversa. Se i numeri ottenuti sono bassi, nel caso di valutazione del peggiore incidente ipotizzabile, (mai nulli, in congruenza con la definizione stessa di 'Insediamento a rischio di incidente rilevante'), l'insediamento dovrebbe avere una buona probabilità di essere realizzato. Si devono anche considerare i fattori limitanti il massimo danno: venti favorevoli alla dispersione, aree naturali di sversamento verso zone non abitate, misure di contenimento. Riteniamo che oltre ad una discussione in ambito di Consiglio Comunale, sia necessaria una discussione pubblica e che il Sindaco dichiari pubblicamente se sia favorevole o meno a tale installazione e non si trinceri in dichiarazioni del tipo 'stiamo valutando'".

Luciano Parodi

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