Le novità sulla gestione della raccolta rifiuti e sulla pulizia di Savona nella fase estiva e fino ai primi mesi del 2023 illustrate dall'amministratore unico di Ata Gianluca Tapparini nella prima commissione consiliare di ieri pomeriggio, hanno visto la minoranza non essere d'accordo in quanto secondo loro non si verificherebbe un cambio di passo. Anzi.
In attesa della sentenza al Tar del prossimo 7 ottobre in merito al ricorso di Iren e Sat per il bando di gara per l'ingresso al 49% in Ata di una New Co, la società partecipata comunale infatti darà vita ad un doppio piano con nuove attività e assunzioni.
"Sono un po' preoccupato, mi aspettavo numeri chiari per analizzare questi miglioramenti dei servizi rispetto all'ordinario che non viene svolto spesso in modo da vedere quanto possa essere aumentata la produttività rispetto alla qualità del servizio offerto - ha detto il capogruppo del M5S Manuel Meles - Ata non è in grado di garantire dei minimi qualitativi previsti dal contratto, quello che può fare è ben poco e non si può pretendere di più ed è quello che vedremo con la NewCo da un giorno all'altro infatti non riusciranno a fare tutti gli investimenti, ci vorrà tempo pure su quello bisogna mettersi il cuore in pace e non dare false speranze ai savonesi
"Le natura delle informazioni date è un po' generica. Se vado a prendere il piano finanziario il coefficiente per il miglioramento del servizio è pari a zero, il coefficiente per il miglioramento del recupero della produttività è pari allo 0,4. A partire da questi dati è difficile immaginare che ci poniamo di fronte un orizzonte temporale 2022-2023 con incrementi e miglioramenti del servizio - ha continuato il consigliere di Toti per Savona Fabio Orsi - Siamo di fronte alla necessità di dover affrontare un problema, il ricorso al Tar, che potrà essere di media scadenza, ottobre 2022, ma la vedo difficile, ci sarà una discussione, una sentenza di primo grado ma esistono le sospensive, i ricorsi al Consiglio di Stato. Dove andremo a finire non lo potremo sapere".
"Nel momento in cui non garantisce un servizio di qualità non è adempiente, la continuità del servizio quindi viene meno - ha continuato Orsi - Se oggi il comune manda una diffida nei confronti Ata evidenziando degli inadempimenti e l'amministratore si reca dal giudice delegato e dal commissario dicendo che ha una denuncia per inadempimenti e non si dà la possibilità di ottemperare al contratto di servizio e quindi non si è in grado di generare il servizio, cosa accadrebbe? Questa strada è stata percorsa?".
"Il servizio di igiene urbana si può affidare, qualora ne ricorrano le condizioni giuridiche, anche attraverso ordinanza sindacale, cosa di cui peraltro Ata è a conoscenza, visto che è stata per anni contraente del servizio nell’imperiese proprio attraverso ordinanza. Certo, ci sono dei rischi e costi politici da sostenere, ma un conto è non condividere politicamente tale opzione, un conto è dire che si può fare solo tramite gara e quindi trattasi di proposta poco seria e con finalità mediatiche. 2. Per quanto sopra, ovviamente non si propone di affidare l’intero servizio, ma solo la quota che ATA non è in grado di svolgere - fa eco Meles - Le risorse sono costituite dalla differenza tra quanto paga il comune ad ATA per avere 100 e i reali costi sostenuti da ATA per effettuare, quando va bene, 50. Non è credibile che si continui a pagare lo stesso importo per avere un determinato livello di servizi e riceverne in cambio appena la metà, nella migliore delle ipotesi.
"Purtroppo non è cambiato nulla, la mia paura è che le cose andranno avanti ancora a lungo, ho visto pochi miglioramenti, i cassonetti si potrebbero cambiare ora non a settembre-ottobre. Ora come ora penso che si concluda poco" ha proseguito il capogruppo della Lega Maurizio Scaramuzza.
"Sono arrivato qui tre anni fa ad agosto 2019 e Savona non era come oggi, capisco le critiche e i giusti attacchi e il doveroso limite di sopportazione di una situazione che non è accettabile però sicuramente oggi è meglio di un anno fa, chiaramente ci sono ancora cassonetti pieni al lunedì e martedì prima li trovavamo pieni al mercoledì e giovedì, prima erano 200 ora ne troviamo 20, le strade ora sono decisamente più pulite. Chiaro che non è sufficiente, dobbiamo essere più bravi a fronteggiare gli imprevisti" ha risposto l'amministratore unico di Ata Gianluca Tapparini.
La minoranza ha inoltre chiesto le motivazioni della mancata partecipazione ai bandi Pnrr sui rifiuti che avrebbe fruttato, in caso di aggiudicazione, ingenti somme.
"Ci siamo trovati nel momento sbagliato nella situazione sbagliata, in tutti i bandi di contributi nelle condizioni viene messo sempre che i soggetti beneficiari devono dichiarare di non essere in fallimento o soggetti a procedura concordatario, questo esclude così Ata da qualsiasi partecipazione a bandi - ha proseguito Tapparini Se ci fosse stata la New Co nei tempi previsti del piano e si fosse insediata nel 2021 era perfetto perché doveva fare gli investimenti, c'era già il soggetto gestore e un piano economico deliberato".
Nessuna novità sostanziale invece sulla diffida al comune inviata da Ata lo scorso 20 settembre con lo scopo di adempiere al pagamento degli oneri di chiusura e gestione della discarica presente in località Cima Montà, inattiva dal 2007, assegnando il termine di 60 giorni per corrispondere la somma di 1.8 milioni di euro che sarebbe stata la cifra pagata dal 2009 e fino al 2018.
"Era l'occasione per mettere in comune le idee che ciascuno poteva avere. Ho ascoltato interventi della minoranza che mi lasciano quanto meno basito ha concluso il sindaco - Ata invece di fare il 100% del servizio lo fa al 60-70% e allora prendiamo quel 40-30% e lo diamo ad un altro, però per farlo devo risolvere il contratto con loro e come lo scelgo il soggetto? Devo fare una gara e allora qual è la soluzione a parte il fallimento di Ata? Per risolvere i problemi di una gara faccio un'altra gara. Ma non è una soluzione che in commissione può trovare consenso".
"Come possiamo dare una diffida ad Ata per andare battere i pugni con gli organi del concordato? E' una narrazione che non sta né in cielo né in terra - ha risposto a Orsi il primo cittadino - gli organi del concordato presidiano che la procedura sia in grado di dare i soldi ai creditori. Percorrere quelle strade significherebbe creare un disastro e nessuna soluzione per l'immediato. Così raccontiamo delle storie ai cittadini".