Attualità - 12 luglio 2022, 10:10

Cgil Savona: "Basta derogare in peggio i contratti collettivi nazionali di lavoro"

Al via a fine luglio il congresso del sindacato con centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe dello Spi

Cgil Savona: "Basta derogare in peggio i contratti collettivi nazionali di lavoro"

A fine luglio partirà il congresso della Cgil con centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe dello Spi in tutta la provincia di Savona che interesseranno oltre 20 mila iscritti, un congresso che parlerà soprattutto di pace, lavoro, giustizia sociale e democrazia e che si concluderà a fine ottobre con l'incontro provinciale del sindacato e a metà dicembre con quello nazionale.

"C'è la grande necessità di diminuire le diseguaglianze che sono aumentate nei due anni di pandemia, per questo è necessario ripartire dal lavoro, costruire lavoro ed occupazione di qualità, lo si può fare evitando sul nostro territorio di derogare in peggio i contratti nazionali di lavoro, rilanciando invece la contrattazione aziendale con l'obbiettivo di migliorare gli orari, aumentare il salario e la sicurezza e diminuire la precarietà e quindi gli infortuni. Lo diciamo forte e chiaro alle imprese e alle associazioni datoriali della nostra provincia: basta chiedere deroghe in peggio dei contratti collettivi nazionali di lavoro" spiegano dalla Cgil Savona. 

"Costruiamo invece, insieme, accordi territoriali o aziendali che migliorino le condizioni di lavoro e non il contrario. La nostra è una proposta ambiziosa che prova a rendere evidente quel filo che lega tutto tra i temi solo apparentemente lontani dell’oggi e che dovrebbe interrogare anche la politica nazionale, ormai distante, anzi, inesistente sui temi che riguardano il lavoro e i lavoratori". 

"Perché la pace è una precondizione irrinunciabile della giustizia sociale, perché il lavoro e la democrazia sono minacciati dai venti e dall’economia di guerra. Per un'occupazione di qualità, più retribuita, più sicura e meno precaria. La responsabilità di aver trascinato il paese e chi lavora in una situazione drammatica con le retribuzioni più basse d'Europa, la percentuale di precarietà più alta d'Europa è sicuramente della politica che ha in questi ultimi decenni promulgato leggi contro il lavoro e contro le lavoratrici e i lavoratori di questo paese, tradendo di fatto la nostra costituzione e calpestando chi più di tutti ha contribuito alla liberazione del nostro paese dal nazifascismo, e poi successivamente alla ricostruzione". 

"Ciò non toglie che vi siano anche responsabilità del sindacato e delle associazioni datoriali che troppo spesso hanno derogato in peggio i contratti collettivi nazionali di lavoro, da loro stessi firmati, facendo l'opposto di quello che andava fatto, ossia trattare per migliorare i contratti per aumentare i salari, diminuite la precarietà ed aumentare la sicurezza". 

"Per la Cgil non è più accettabile derogare in peggio nessun contratto nazionale e si batterà per ciò non avvenga più e si mobiliterà ogni qualvolta accadrà, anche sul nostro territorio, dove già oggi la media delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti è inferiore alla media Ligure del' 8.8%, dove le denunce di infortuni continuano ad aumentare e soprattutto dove l'83% delle nuove assunzioni avviene attraverso contratti di lavoro precari". 

"Basta derogare, basta peggiorare le condizioni di chi lavora. Tra l'altro  dovrebbero essere anche le parole d'ordine delle associazioni datoriali- tutte- dal livello nazionale a quello territoriale, ma soprattutto dovrebbe essere un obbiettivo anche delle imprese per evitare il dumping contrattuale al ribasso ed evitare catastrofi sociali causate dai bassi salari e dai diritti calpestati" aggiungono dal sindacato. 

"Purtroppo in questo quadro ci stanno dentro tutti, proprio tutti, dai lavoratori del privato ai lavoratori del pubblico - della scuola, della sanità, degli enti locali e così via. Per questo di tutto c'è necessità tranne quella di derogare in peggio orari, salario, precarietà, diritti che non fanno altro che aumentare i morti sul lavoro e le diseguaglianze all'interno del nostro Paese. Abbiamo tutti, proprio tutti dalla politica al sindacato, dalle imprese alle associazioni datoriali, una grande responsabilità che nessuno può pensare di eludere mettendo in campo soluzioni semplici a problemi molto molto complicati o addirittura peggiorando le condizioni di vita e di lavoro delle persone". 

"Infine un richiamo alla politica nazionale ma anche a quella regionale e locale: rimettete al centro della discussione politica il lavoro e i lavoratori, contrariamente  continuerete a diminuire la partecipazione e quindi la democrazia di questo paese, facendo aumentare la distanza tra politica e persone" concludono dalla Cgil Savona.

Comunicato stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU