Si è svolta questa mattina in Comune a Pietra Ligure una conferenza stampa dedicata all'approfondimento di alcuni lavori pubblici che interesserano la località del sindaco Luigi De Vincenzi nei prossimi mesi.
Per l'occasione, alla presenza dell'assessore ai Lavori Pubblici Francesco Amandola e del dirigente dell'area tecnica Renato Falco, si è parlato del futuro dell'area sulla quale sarebbe dovuto sorgere il ponte sul Maremola.
"Il problema del ponte va avanti da anni, purtroppo le modifiche legislative che ci sono state non consentono più di tenere conto di quanto è già presente nella zona - spiega il sindaco De Vincenzi - quindi quelle strutture che abbiamo da anni sul posto dovranno essere demolite per fare un ponte molto più grande, molto più impattante e poco inserito nel territorio. A questo punto abbiamo deciso anche in considerazione del fatto che a settembre inizieranno i lavori di allargamento di via Nazario Sauro, quella per capirci che va a Tovo, di utilizzare le risorse rimanenti del ponte per altre opere pubbliche".
La costruzione del ponte sul Maremola, iniziata agli inizi degli anni 2000 ed interrotta, prima a causa di una grave inadempienza contrattuale della ditta appaltatrice e poi a causa del successivo fallimento della ditta subentrante, in conseguenza di varie vicissitudini amministrative legate alla revisione progettuale determinata dalla suddetta sospensione dei lavori, ad oggi non è più realizzabile in quanto non conforme sia alla normativa Regionale dei piani di bacino modificata ed integrata nel 2015 che con l'aggiornamento delle "Norme Tecniche delle Costruzioni" approvate con Decreto Ministeriale del 2018.
Per adeguare la costruzione del ponte alle attuali normative idrauliche, occorrerebbe costruire le spalle della nuova struttura collocandole al di fuori delle fasce di riassetto idraulico e quindi oltre le due strade che affiancano gli argini (via Crispi in sponda destra e via Sauro in sponda sinistra), senza possibilità di riutilizzo delle strutture esistenti di fondazione e in elevazione, mentre per adeguarlo a quelle sulle “Normative Tecniche per le Costruzioni” sarebbe necessario alzare l’intradosso dell’impalcato di almeno 1,5 mt, al fine di consentirne il franco idraulico. Tali elementi tecnici determinerebbero sia costi oltremodo elevati che situazioni incompatibili con la viabilità e con il tessuto urbano esistente.
Vista la conclamata impossibilità di dare corso alle opere di costruzione dell'attraversamento fluviale del torrente Maremola, è emerso l'intento di devolvere le somme residue accantonate nel Quadro Economico, pari a circa 825 mila euro, residuate sul mutuo a suo tempo concesso, per eseguire altre opere di interesse pubblico concretamente realizzabili.
"Un'opera pubblica certamente importante è quella della risistemazione della stessa area del ponte, per renderla più consona a quelli che sono i tempi di oggi: risistemarla, riqualificarla e levare ciò che è presente da anni e che imbruttisce la zona - aggiunge il primo cittadino - una parte dei fondi verrà poi utilizzata per realizzare il sottopasso che permette di accedere alla passeggiata 'lungomare Partigiani' di Ponente, evitando così il transito nel Rio Ranzi".
La riqualificazione delle aree in prossimità del ponte della Madonnina prevede le demolizioni delle strutture in precedenza eseguite, propedeutiche alla costruzione dell'impalcato del ponte ed ad oggi non più utilizzabili in quanto non adeguati alle normative vigenti (costo complessivo 245 mila euro). Questo intervento si accompagna a quello già appaltato di allargamento della parte a monte di via Nazario Sauro, dove è stata prevista anche la costruzione del primo tratto di marciapiede.
Per quanto riguarda la costruzione del sottopasso per il collegamento pedonale fra via XXV Aprile e la passeggiata "Partigiani" la quota parte ammonta a 580 mila euro (l'intervento risulta già finanziato dal fondo strategico regionale per 200 mila euro).