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Attualità | 01 luglio 2022, 12:05

Spotorno, il sindaco Fiorini: "Complicato l'uso delle sorgenti della galleria ferroviaria per rimpinguare gli acquedotti potabili"

"Allo studio da tempo una soluzione e i costi per sfruttare una delle due sorgenti, ma l'adeguamento al consumo umano è pressoché impossibile per i costi e le condizioni di lavoro per quella con maggior portata"

Spotorno, il sindaco Fiorini: "Complicato l'uso delle sorgenti della galleria ferroviaria per rimpinguare gli acquedotti potabili"

L’ordinanza sul contenimento degli sprechi d’acqua emessa dal sindaco Fiorini per scongiurare eventuali criticità future ha fatto nascere curiosità e interesse a Spotorno su una possibile ulteriore alternativa sorgiva da cui rimpinguare le vasche comunali: quella che  da anni si vede scorrere copiosa e ininterrotta dal fondo di via Puccini lungo il rio fino alla foce del Crovetto.

Ad avanzare nei giorni scorsi alcune proposte di utilizzo era stato il gruppo di minoranza consiliare "Noi per Spotorno che vorrei", suggerendone lo sfruttamento per l'irriguo in particolare degli spazi verdi comunali.

Sull'argomento è intervenuto anche, attraverso i propri canali social, lo stesso primo cittadino, spiegando la natura delle sorgenti scoperte dopo la realizzazione della galleria ferroviaria che divide la cittadina rivierasca a Vado (lunda 3,4 km) negli anni '70.

Se all'inizio voci narrano di una sorta di vero e proprio fiume d’acqua per svuotare il cumulo all'interno del traforo, negli anni si sono evidenziate due sorgenti distinte: una proveniente dalla metà della galleria del treno con singole sorgive che sgorgano in due canali la cui acqua viene poi convogliata verso l'esterno attraverso un tubo, e una seconda di acqua proveniente per lo più dalla parte alta della volta della galleria, trasportata fuori da un apposito canale.

"All’uscita della galleria, al fondo di via Puccini - spiega il sindaco - le due sorgenti confluiscono insieme nel canale che le trasporta in una vasca da 40 mila litri presente all’altezza dell’ingresso del supermercato. Da questa vasca di accumulo l’acqua viene poi pompata nelle vasche dell’acquedotto agricolo del Sirito, in località Beixi e di li alimenta tutta quella parte di acquedotto agricolo. L’acqua che si vede nel canale di via Puccini è quindi quella che avanza".

Da ciò potrebbero sorgere due ulteriori dubbi. Innanzitutto se sia possibile usare quell’acqua per scopi potabili: "Al momento no. A causa delle caratteristiche delle opere di presa e delle condizioni di trasporto fino all’uscita della galleria, non sono garantite a sufficienza le condizioni di igiene e sicurezza per il consumo umano. In particolare la tutela dalle contaminazioni da tutti le potenziali fonti di inquinamento presenti lungo la galleria - afferma Fiorini - L’adeguamento delle opere di presa e trasporto delle acque ha un costo altissimo a cui va compreso quello dell’eventuale fermo del traffico ferroviario che sarebbe necessario per effettuare i lavori di adeguamento".

Non tutte le speranze di aumentare la presa in carico del sempre più prezioso liquido sono perse: "Delle due fonti, quella proveniente dalle gallerie ausiliarie a metà percorso (la prima descritta, ndr) presenta caratteristiche migliori e si sta valutando da tempo il costo dei lavori per poter utilizzare quell’acqua a scopo potabile, trattandosi sostanzialmente di adeguare 'solo' il tratto dall’uscita della galleria sino alla vasca. Il costo va ovviamente raffrontato alla portata della fonte (circa 2 litri al secondo). Purtroppo gran parte della portata deriva invece dalle fonti provenienti lungo la volta (il 'tetto') della galleria, il cui adeguamento al consumo umano è pressoché impossibile per i costi e le condizioni di lavoro" prosegue.

L'altra questione sollevata riguarda il mancato divieto dell’uso irriguo, che a Spotorno è "alimentato da fonti indipendenti rispetto all’acquedotto potabile alimentato invece, per la grandissima parte, dai pozzi nel torrente Quiliano che alimentato anche Savona ed altri numerosi comuni" conclude il sindaco, ricordando come sono principalmente tre, più una minore, le reti di acquedotto irriguo in paese: quella del Sirito "alimentata appunto dalle fonti della galleria del treno" e altre due, quelle del Castello e della Rocca-Capanna in legno "alimentate da un pozzo nel torrente Crovetto".

Redazione

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