Attualità - 30 giugno 2022, 10:00

Pagamenti con il pos, via all'obbligo. Filippi (Ascom Savona): "In un momento di crisi paghiamo le commissioni e il noleggio"

Commercianti e liberi professionisti che negheranno pos e altri forme di pagamento elettronico saranno multati con un fisso di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione

Dopo anni di rinvio, oggi, giovedì 30 giugno, scattano in tutta Italia, e dunque anche nel savonese, le sanzioni per l'esercente che nega la possibilità di essere pagato con modalità elettronica, come stabilito dal Decreto Legge 36/2022 - cosiddetto PNNR-2 -, il quale ha modificato l'articolo 19-ter della Legge di conversione del Decreto 152/2021, anticipandone di sei mesi l'entrata in vigore.

Nel novero delle categorie sottoposte ad obbligo figurano gli artigiani, come falegnami, fabbri e idraulici, i ristoratori e i baristi, e poi: negozianti e ambulanti.

E ancora, tra gli altri: notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro e dentisti.

Gli obblighi erano vigenti da mesi, diverso il discorso per le sanzioni in caso di violazione: a causa di proroghe e veti di alcune forze politiche infatti la punizione pecuniaria non era ancora mai entrata in vigore.

L'obiettivo é dichiaratamente a sostegno della riduzione dell'evasione fiscale. Nella sostanza, l'importo della sanzione in caso di non giustificata negazione dell'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici é di 30 euro, a cui si somma il 4% del valore della transazione. Esemplificando: su un pagamento elettronico negato di 50euro, la multa applicata é di 32euro totali, su una base di 100euro sale a 34euro.

Diverse le prese di posizione a supporto della misura da parte delle associazioni di consumatori, anche se il decreto fa esplicito riferimento a casistiche in cui rimane la possibilità di non poter pagare elettronicamente.

Codacons denuncia infatti il fatto che una semplice dichiarazione di guasto al POS possa permettere all'esercente di evitare la sanzione. Ad onor del vero abbiamo l'obbligo di sottolineare che esistono, e sono piuttosto diffusi, alcuni sistemi di pagamento di ultima generazione che propongono l'annullamento dei costi agli esercenti per le transazioni più basse.

 "Già da tempo la maggior parte dei commercianti ce l'ha, l'unica preoccupazione è l'aumento costi, in un momento di crisi ci vediamo comunque costretti ad usare una moneta che ci riduce ancora il nostro guadagno, sui pos in base alla categoria ci sono commissioni, il noleggio - dice Laura Chiara Filippi, presidente Ascom Confcommercio Savona -  le nuove formule riescono ad abbattere i costi mensili ma obiettivamente il metodo del contante permette di avere un incasso netto". 

"Sappiamo benissimo che questa è una situazione creata perché dall'alto vogliono che i pagamenti siano fatti con la carta elettronica. Il piccolo commercio è ovvio che continuerà a patire e avremo sempre di più chiusure comunque vogliamo tenere duro e ci crediamo nelle nostre attività, però ci vediamo costretti ad accettare situazioni in cui dobbiamo metterci del nostro. Rosicchiano sempre dagli stessi" ha proseguito Laura Chiara Filippi.

"Devono abbassare gli oneri cioè il canone e le commissioni. Va benissimo come tipo di pagamento ma non siamo noi gli evasori - ha dichiarato il presidente della Fipe Confcommercio Savona Pasquale Tripodoro - non sono per niente pochi 15 euro al mese e 180 euro l'anno. Basta mettere un limite, c'è chi paga un euro con il pos, 50 centesimi, ma stiamo scherzando? Alla fine mi conviene regalare il caffe e faccio prima. Per non parlare dei buoni pasto elettronici, è un furto legalizzato".