Anche una delegazione della Cgil di Savona sarà presente a Roma sabato 18 giugno. Queste le parole d'ordine: pace, lavoro, giustizia sociale e democrazia.
"L'iniziativa nazionale conclude un percorso di oltre 200 assemblee che si sono tenute su tutto il territorio nazionale e che hanno visto il coinvolgimento di lavoratori, pensionati, studenti, associazioni - spiegano dal sindacato - Siamo di fronte ad una situazione sociale esplosiva . Non ci sono solo i salari e le pensioni bassi , ma un livello di precarietà nel lavoro e nella vita che non c’è mai stato prima d’ora , una situazione di incertezza e insicurezza troppo elevate. In questi anni sono state tagliate anche le risorse pubbliche per garantire servizi sociali ; dal diritto alla salute alla scuola all’integrazione".
"Per la Cgil è il momento delle scelte e di agire sui temi della guerra, contro la quale si deve cessare il fuoco e costruire la pace attraverso il negoziato, del lavoro, che anche quando c’è spesso non garantisce una vita dignitosa, della giustizia sociale con l’attenzione ai redditi più bassi e a chi è in maggiore difficoltà. Occorre combattere la precarietà sempre più dilagante e aumentare salari e pensioni".
"Le ragioni della manifestazione: per la Pace. Vogliamo il cessate il fuoco immediato; l’apertura di un negoziato, nel quale l’Europa deve svolgere una vera azione diplomatica;
per il Lavoro. Vogliamo mettere fine alla precarietà dilagante, al finto lavoro autonomo, al lavoro povero e sommerso; investimenti in buona occupazione stabile; il rinnovo dei contratti collettivi nazionali e l’aumento dei salari; la legge per la rappresentanza e la validità dei contratti nazionali per tutte e tutti; un piano straordinario di assunzioni (donne, giovani e Mezzogiorno); un investimento per la salute e la sicurezza; il diritto alla formazione permanente;
per la giustizia sociale e la democrazia. Vogliamo: sostegni strutturali per i redditi più bassi (200 euro di bonus non bastano); l’aumento del netto in busta paga e la diminuzione del carico fiscale per lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati; l’aumento del valore e della platea della quattordicesima per pensionate e pensionati; un contributo di solidarietà straordinario sulle grandi ricchezze; servizi pubblici efficienti e a disposizione del cittadino; un aumento dei finanziamenti per sanità, scuola, università e ricerca pubbliche; una legge sulla non autosufficienza; l’istituzione della pensione di garanzia per precari, lavoratori discontinui e il superamento della legge Fornero; per una occupazione più retribuita, meno precaria e più sicura".
"Anche per la nostra provincia è necessario “costruire” un’occupazione di qualità; più retribuita, più sicura e meno precaria anche e soprattutto nel nostro territorio, dove le retribuzioni sono in media più basse del nord ovest del Paese - con una retribuzione media giornaliera dei dipendenti del settore privato inferiore del ‘8.8 % di quella media Regionale e con una media delle giornate lavorative retribuite in provincia di SV pari a 211 contro la media regionale di 222 e nazionale di 223 giornate - dove la precarietà è troppo alta - oggi in Italia oltre 3 milioni di occupati sono a tempo determinato, record dal 1997, e in Provincia di Savona oltre l’83% dei nuovi contratti di lavoro è precario, e più sicuro visto che la Provincia di Savona è la maglia nera di tutta la Regione Liguria in tema di numero di denunce di infortunio nei luoghi di lavoro e conta 69 morti nel periodo 2012-2021 e ha la media giornaliera delle denunce più alta (10,1)".
"Manifestiamo anche per sollecitare il Governo a convocare i "tavoli" aperti al ministero che da oltre due anni non hanno ottengono risposte sulle crisi industriali del territorio: Sanac Bombardier/Alstom, Piaggio Aerospace e, LaerH e Funivie che interessano oltre 3000 lavoratrici e lavoratori".
"Così come è necessario una chiara e netta decisione politica per salvare e rilanciare il Servizio Sanitario Pubblico, universale e gratuito; assumere personale , ridurre la frammentarietà e costruire servizi socio sanitari territoriali in un territorio che conta circa il 35 % di over 65 e con patologie croniche. E se è vero come è vero che la qualità del lavoro e i contenuti del lavoro sono in questi anni peggiorati in tutto il Paese, al punto che il lavoro è divenuto una qualsiasi merce, è importantissimo parlare di formazione come diritto permanente nell’arco della vita di ogni lavoratrice e lavoratore. E parlare di conoscenza e di istruzione, quindi di scuola, significa affrontare la questione della qualità del lavoro e del significato di ciò che si produce. Oggi è decisivo rimettere al centro il problema del lavoro e della lotta alla precarietà".
"E’ il momento di fare scelte locali – a partire dalle amministrazioni comunali e dai Sindaci e nazionali,in questa direzione . Si, anche locali, vista la situazione del nostro territorio non è delle migliori. La politica deve ritornare a occuparsi dei bisogni materiali delle persone" conclude la Cgil Savona.