Il consiglio comunale di Savona con 21 voti favorevoli (3 i contrari) ha approvato il bilancio di previsione 2022-2024 e il documento unico di programmazione, ma non sono mancate le critiche della minoranza.
"Il bilancio soffre di due vincoli, il piano di riequilibrio che nonostante con il rendiconto abbiamo esaurito i debiti da ripagare, comunque abbiamo dovuto accantonare le quote di spettanza del 2022 che sono superiori a quelle del 2021, perché il piano prevede un trend a crescere e questo è stato un primo paletto - le parole del sindaco Marco Russo in apertura illustrando anche gli obiettivi dell'amministrazione - Il secondo è quello del caro delle bollette che ha colpito tutte le famiglie e l'amministrazione per 1 milione salvo i ristori che allevieranno questo impatto. Contiamo nel corso dell'anno di riuscire a liberarci del piano di riequilibrio naturalmente se la Corte dei Conti lo vorrà".
L'assessore al bilancio Silvio Auxilia ha fornito poi tutti i numeri del bilancio nel quale è presente un avanzo d'amministrazione di 2 milioni e 624 mila euro, un fondo pluriennale vincolato per 13 milioni 395mila euro, per un totale di 37 milioni 300mila euro.
Non sono mancate però le critiche da parte dei consiglieri di opposizione che hanno puntato il dito su diversi aspetti.
"Non ci sono segnali che questa amministrazione dà sul bilancio di quest'anno, è di navigazione a vista, nel quale in nessuno dei settori nevralgici si vede un cambio di rotta che loro auspicavano. Nelle pieghe del bilancio ci sono scelte assolutamente opinabili e un po' pericolose nel possibile svolgimento della gestione finanziaria dell'anno in corso e anche dei prossimi anni - ha detto il consigliere di Toti per Savona Fabio Orsi - I lavori pubblici e il piano delle manutenzioni e degli investimenti rimangono tali e quali, la viabilità è un tema in divenire, si sta ragionando e discutendo ma pratiche e progetti non se ne sono visti. L'igiene urbana è come sparare a vista, non c'è un miglioramento e anzi bisogna prendere atto di decisioni sbagliate come non aver partecipato ai bandi del Pnrr sulla predisposizione di un nuovo centro di raccolta con una linea che era in grado di fornire fino ad 80 milioni di euro prende il via dalla decisione confermata di non volerlo mettere a Legino pur avendo un progetto già pronto"
"Sul turismo e la cultura al netto degli interventi e delle iniziative meritorie che sono state portate avanti in questi mesi, il tema politico è sul dove mettere le risorse. in alcuni casi sono azzerate e in altre molto modeste. La somma stanziata sul sociale è anche quest'anno a saldo invariato. Sulle decisioni e sulle spese i conti sono tanti quanto quelli dell'ultima amministrazione a cui si addebitava il fatto di non esserci occupati a sufficienza del tema sociale. Per i giovani cosa è stato messo in piedi?" ha continuato Orsi.
"Sono state prese scelte con il freno a mano tirato e altre si portano avanti investimenti o progetti che l'amministrazione precedente aveva già disposto. Se si procede come prima è chiaro che ancora non viene data un'idea su cosa si vuole perseguire. Uno dei punti deboli penso sia stato su alcune scelte non fatte sulla situazione igiene urbana e rifiuti - ha puntualizzato il capogruppo del M5S Manuel Meles - Si potevano fare scelte diverse, avrei dato segnali più forti su determinati ambiti. Bene la scelta di dotarsi di un piano di abbattimento delle barriere architettoniche, attendiamo di vedere il piano verde. C'è molto da fare e poco coraggio su alcune strade che potevano dare più l'idea di agire su determinati fronti sensibili e di impatto per la popolazione. Speriamo che questo freno a mano si possa togliere presto".
"Il sindaco nuovamente ha elencato il libro dei sogni, mi ha evidenziato quello che ci raccontiamo noi qui dentro e quella che è la vita reale. Tutto bello, restart, verde, cultura, sociale, parole a cui poi bisogna vedere se dalle parole seguono i fatti - ha criticato il capogruppo di Fratelli d'Italia Massimo Arecco - le risorse sono quelle che sono, ora ve ne accorgete, benvenuti nel mondo reale. Manca il personale, siamo passati da 450 di tre-quattro anni fa a 300 e qualcosa, gli uffici non sono in difficoltà, di più. Iniziamo a fare quello che la città vi e ci chiede, ora passati sette mesi, basta, c'è da lavorare in maniera forte senza proclami. Datevi da fare, perché il vento in politica fa presto a cambiare".
"Risulta difficile discutere sui numeri, credo che il bilancio sia fortemente influenzato dal piano di riequilibrio e solo più avanti durante l'anno che si potrà dare veramente un segnale su quello che vuol fare questa amministrazione che anche noi stiamo aspettando. Non trovo corrette alcune critiche legate all'immobilismo" ha proseguito il consigliere di RiformiAmo Savona Massimiliano Carpano.
"Questo bilancio segna la ripartenza, stiamo uscendo dal piano di riequilibrio ma non ne siamo ancora fuori, il fatto di volerne uscire con 4 anni di anticipo è stata una precisa scelta della precedente amministrazione, che ha deciso di rinunciare ad una gestione politica per optare ad una gestione tecnica, quasi commissariale. Resta che però saremo soggetti ai vincoli e il bilancio sarà all'insegna del rigore. Occorre cautela nelle scelte anche condizionate dal rincaro energetico" ha detto la capogruppo del Pd Alessandra Gemelli.
"Ci sono dei segnali, forse insufficienti, ma li cogliamo, la cultura dove si è registrato il cambio di rotta più importante, c'è tutto il discorso del piano assunzionale, rivendiamo il discorso delle due educatrici così come nel sociale gli 8 assistenti sociali. Non saranno segnali sufficienti ma su questi temi c'è una parziale inversione. Le risposte sono esaustive in tutti gli ambiti? No, ma in ciascuno di questi c'è un pezzetto che va nella giusta direzione" ha concluso il capogruppo di Sinistra per Savona Marco Ravera.