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Politica | 31 maggio 2022, 14:32

Degrado a Savona, il consigliere Scaramuzza (Lega): "Condizioni non più accettabili, la Giunta passi agli atti concreti"

Il consigliere di minoranza boccia in parte la proposta di dialogo del sindaco Russo come risposta alla raccolta firme di cittadini e commercianti: "Si faccia qualcosa nel nome dell'inclusione"

Degrado a Savona, il consigliere Scaramuzza (Lega): "Condizioni non più accettabili, la Giunta passi agli atti concreti"

"Savona ha preoccupanti problemi di ordine pubblico. Negare l'evidenza è una presa in giro verso i Savonesi. I cittadini e i commercianti di corso Tardy e Benech e di Santa Rita hanno tutto il diritto di manifestare, attraverso un'espressione di democrazia come la raccolta firme, la propria preoccupazione".

Non trova in totale accordo il consigliere di opposizione e capogruppo della Lega-Salvini Premier, Maurizio Scaramuzza, l'intenzione di gettare acqua sul fuoco della protesta, organizzatasi attraverso una sottoscrizione popolare di una richiesta d'intervento all'Amministrazione comunale, lanciata dal sindaco Marco Russo per analizzare invece la situazione di concerto.

La proposta era quella di un dialogo, che secondo l'ex assessore è già avviato "da ben tre mesi con l'assessore Pasquali e con la Polizia Municipale per trovare una soluzione a una condizione che non possiamo più accettare".

"Il risultato della raccolta firme verrà inviato in primis alla Prefettura e alla Questura - aggiunge Scaramuzza - Alla luce di questo problema, la Giunta Russo dovrebbe iniziare a fare qualcosa di concreto nel nome dell'inclusione di cui si è tanto parlato. I fatti al momento dimostrano il contrario" conclude l'esponente del Carroccio.

"Le raccolte firme dei cittadini sono un segno intangibile di democrazia partecipata che probabilmente possono dare fastidio a quei partiti che fondano le loro radici ideologiche nella censura e nella repressione del libero pensiero, non certo alla Lega. Siamo quindi lontanissimi dal pensiero del Sindaco che ritiene la raccolta firme spontanea di alcuni cittadini savonesi un 'segno di disabitudine al dialogo' e li invitiamo a proseguire in questa civilissima forma di denuncia di inadempienza e inadeguatezza dell'azione amministrativa".

Aggiunge questo il commissario cittadino savonese, Dario Ghezzi, definendo "quelle del sindaco dichiarazioni che possono far sorridere ma che in realtà rappresentano perfettamente i concetti di democrazia e partecipazione del partito a cui appartiene come del resto hanno più volte evidenziato con il totale disinteresse per i referendum del 12 giugno snobbando di fatto una volontà popolare di cambiamento" conclude Ghezzi.

 

Redazione

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